martedì 7 settembre 2010

Aumentano le aggressioni dei paramilitari

 

La Jornada – Sabato 4 settembre 2010

Aumentano le aggressioni dei paramilitari contro Mitzitón

Hermann Bellinghausen

"In questi momenti temiamo per la nostra sicurezza e quella delle nostre famiglie, perché i paramilitari ci stanno aggredendo sempre più di frequente", denuncia oggi la comunità di Mitzitón, nel municipio di San Cristóbal de las Casas, Chiapas. Dallo scorso 30 agosto si sono acuiti gli attacchi del gruppo di coloni "non cooperanti", identificati con L'Ejército de Dios.

Il pomeriggio del 3 settembre, aggiunge l'assemblea comunitaria, il gruppo paramilitare, riunito nella casa di Gregorio Gómez, ha aggredito con le fionde alcune donne provenienti dalla casa ejidale, "e molte di loro sono state ferite in diverse parti del corpo".

Gli ejidatari di Mitzitón, aderenti all'Altra Campagna dell'EZLN, sostengono che la loro lotta, "giusta e degna", è in difesa della loro terra e territorio. Da due anni la comunità si oppone al passaggio attraversi i suoi campi, boschi, sorgenti e casolari, della prevista autostrada San Cristóbal-Palenque, cosa che le autorità statali attualmente negano, così come contro l'ampliamento della strada verso Comitán, che permetterebbe il collegamento con la strada per  Palenque.

L'Ejército de Dios, gruppo militarizzato della Chiesa evangelica Alas de Águila, di filiazione priista, si è dichiarato a favore dell'autostrada ed ha ripetutamente violato gli accordi comunicati.

Lunedì scorso la commissione di vigilanza sui boschi dell'assemblea si era riunita per realizzare un'opera comunitaria, precisamente la costruzione di un'aula a Maiszckuric. Lì "sono stati aggrediti dai paramilitari guidati da Francisco Gómez Díaz, Gregorio Gómez Jiménez e Celestino Pérez Hernández".

Questo gruppo "selezionava" gli alberi per abbatterli senza autorizzazione. "Viaggiavano su auto di diversi modelli da cui sono scesi ostentando di andare a prendere le pistole per sparare, e per questo i nostri compagni sono fuggiti". Quello stesso giorno "una commissione di sei persone si è recata a Maiszckuric per chiarire quanto accaduto ed i paramilitari hanno negato tutto e Gómez Jiménez ha dichiarato che anche loro si prendono cura del bosco".

Martedì mattina, "i paramilitari passando da Dos Lagunas sono arrivati a Maiszckuric ed hanno iniziato ad abbattere tre alberi", raccontano gli ejidatari. "Lo stesso Gregorio ha partecipato al taglio ed è poi tornato a casa sua". Gli ejidatari hanno così deciso di chiamarlo "affinché chiarisse il perché di questo, se ha detto che la sua gente sta curando il bosco, mentre ora tagliano gli alberi più grandi". Egli si è rifiutato di presentarsi e la sua gente ha aggredito la commissione con pietre e bastoni, danneggiando un furgoncino, "ma i nostri compagni sono riusciti a prendere Gregorio e portarlo nel carcere rurale".

Successivamente, gli aggressori hanno distrutto un altro veicolo e rubato 5 mila pesos. Hanno picchiato "selvaggiamente" Guadalupe Díaz Heredia. "Erano già sul posto poliziotti di diversi corpi e due elicotteri che volavano bassi sulla nostra comunità; i paramilitari hanno lanciato pietre ai poliziotti e poi si sono picchiati tra loro".

Più tardi gli ejidatari hanno consegnato Gregorio Gómez alla polizia ed hanno chiesto che "i dirigenti Francisco Gómez Díaz e Gregorio Gómez Jiménez se ne vadano dalla comunità". Nella notte, i "non cooperanti" hanno svaligiato un negozio, bruciato steccati e rotto lamiere per i tetti. Poi hanno circondato e cercato di entrare in una casa "dove si trovava sola una delle nostre compagne".

Mercoledì una commissione di ejidatari si è recata a Tuxtla Gutiérrez per presentare prove davanti alle autorità, "sufficienti a far arrestare Gregorio Gómez". Ciò nonostante, la documentazione è stata ritenuta insufficiente, denunciano gli ejidatari, perché il pubblico ministero indigeno Marcos Shilón "non si interessa e non fa il suo lavoro". Il 4 agosto ha archiviato una denuncia di disboscamento di 61 alberi. "Se avesse fatto il suo lavoro avrebbe evitato tutto quello che stiamo subendo. Anche questa volta gli avevamo dato prove sufficienti e nomi affinché aprisse le indagini". http://www.jornada.unam.mx/2010/09/04/index.php?section=politica&article=013n1pol

(Traduzione "Maribel" - Bergamo)


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