sabato 27 dicembre 2008

Fw: [Ezln-it] E' INIZIATO IL FESTIVAL DELLA DIGNA RABIA

 
 

La Jornada – Sabato 27 dicembre 2008

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Centinaia di collettivi e ONG celebrano il 15° anniversario dell'insurrezione armata

E' iniziato il primo Festival Mondiale della Digna Rabia, convocato dall'EZLN

Migliaia di persone parteciperanno all'incontro iniziato a Città del Messico e che si chiuderà in Chiapas il 5 gennaio

GEORGINA SALDIERNA

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Con la partecipazione di centinaia di collettivi ed organizzazioni sociali è cominciato ieri a Città del Messico il primo Festival Mondiale della Degna Rabbia, convocato dall'Esercito Zapatista di Liberazione Nazionale (EZLN) nel 15° anniversario dell'insurrezione armata e nel 25° della sua nascita. 

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Durante l'inaugurazione dell'evento che si concluderà il 5 gennaio in Chiapas, è stato sottolineato che l'obiettivo della riunione è servire da "finestra o specchio" in cui le diverse rabbie, lotte e processi di organizzazione si incontrino gli uni con gli altri. Il proposito è che dialoghino tra loro e dicano ciò che pensano, ciò che sperano e quello per cui lottano.

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Gli organizzatori ritengono che l'obiettivo è stato abbondantemente raggiunto con la partecipazione di migliaia di persone. Tra queste c'è una ragazza della Grecia che durante l'apertura dei lavori - nel Teatro Tenda di Iztapalapa - ha ricordato che i giovani che lottano per le strade del suo paese hanno ripreso quel "Ya basta!" con il quale sono apparsi gli zapatisti nel 1994. 

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Leggendo un volantino anonimo che circola per le strade, nelle caselle di posta elettroniche e negli spazi virtuali dei collettivi altromondisti e filo-zapatisti, ha raccontato che la Grecia si è resa visibile dal "grido di una rabbia giusta e degna". In questo contesto ha fatto riferimento all'assassinio da uno studente da parte della polizia. Ha affermato che "la morte di Alexis è stata la goccia che ha rovesciato il vaso, e questo ricorda quell'Alexis ucciso dalla Polizia Federale Preventiva ad Atenco e l'insurrezione sulle barricate di Oaxaca".

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Oltre alla giovane greca, sono giunti all'incontro rappresentanti da Italia, Spagna, Argentina e Svizzera, tra altri Paesi. Dal Messico partecipano moti gruppi, come l'Unione Nazionale delle Organizzazioni Popolari di Sinistra Indipendente, il Sindacato Operaio Socialista ed il Congresso Nazionale Indigeno, così come ex "detenuti politici" di Atenco e Oaxaca. 

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Risalta la presenza di doña Trini, moglie di Ignacio del Valle Medina, dirigente del Fronte dei Popoli in Difesa della Terra, condannato a 112 anni di prigione. In un'intervista ha annunciato che il 7 gennaio si manifesterà di fronte alla Suprema Corte di Giustizia per chiedere la liberazione di 13 detenuti di Atenco che stanno scontando delle "condanne ingiuste".

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Durante i lavori del festival si analizzerà quello che hanno chiamato "le quattro ruote del capitalismo" che sono sfruttamento, saccheggio, repressione e disprezzo, così come le alternative raccolte sotto il titolo "Altri percorsi". 

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Nel primo tavolo sullo sfruttamento, operai della maquilla a Tijuana e Santa Rosalía, Bassa California e Bassa California Meridionale, denunciano le condizioni di lavoro che imperano in quelle imprese. Uno di questi ha paragonato la vita in una prigione e quella in una maquilla considerando che le condzioni nella seconda sono peggiori, poiché il sistema schiavista maquilador lega il lavoratore, per la maggior parte del giorno, ad una macchina, senza lasciarlo andare nemmeno in bagno.

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Altri partecipanti alla discussione hanno parlato dell'espropriazione dei mezzi di produzione, del rovesciamento della borghesia e della costruzione del potere dei lavoratori, mentre altri delle lotte che hanno avuto successo, come quella del Sindacato dei Lavoratori di Euzkadi. 

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Parallelamente ai tavoli di lavoro si svilupperà un'agenda culturale nella quale sono previsti 54 gruppi musicali di diversi generi, come jazz, reggae, ska e hip hop, oltre a gruppi di danza e compagnie teatrali. Sono state inoltre montate mostre fotografiche e di pittura. 

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Tra i conferenzieri ci sono Luis Villoro, Pablo González Casanova, Michael Hardt, Adolfo Gilly, Raúl Zibechi, Marcos Roitman e John Holloway.

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(Traduzione "Maribel" – Bergamo)



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