La Jornada Mercoledì 27 febbraio 2008
Scoperta spia dell'Esercito nella riunione comunitaria
Elio Henríquez (Corrispondente)
Betania, Ocosingo, Chiapas, 26 febbraio. L'incontro tra organizzazioni e comunità indigene per la difesa del territorio e le risorse naturali della selva Lacandona è terminato all'alba di questo martedì tra una forte tensione poiché le autorità hanno scoperto e trattenuto per cinque ore e mezza Carlos Rodríguez, capo dell'Esercito Messicano, che presumibilmente stava svolgendo compiti di spionaggio.
Alle 9 di sera i partecipanti erano in piena discussione per approvare le conclusioni dell'incontro iniziato domenica in questo ejido situato in una delle vallate di Ocosingo, quando il personale addetto alla sicurezza ha scoperto un militare in abiti civili che scattava fotografie senza autorizzazione da un veicolo in marcia.
Immediatamente è stato fermato ed in mezzo a grida di "prendilo" e "legalo" è stato condotto fino al palco dove è stato legato con un laccio ed interrogato. Ha detto di chiamarsi Carlos Rodríguez Corral, capo dell'Esercito Messicano, e che un soldato che conosce solo col soprannome di El Sapo gli ha dato 300 pesoso perchè prendesse fotografie dell'incontro.
Dopo l'interrogatorio e la consegna della macchina fotografica e 864 pesos, un quaderno di appunti ed altri documenti, l'informatore è stato portato in una casa e lì rinchiuso. Poi è stata nominata una commissione che andasse ad avvisare il quartiere militare di San Quintín del fermo della persona.
Alle 1:30 di questo martedì, tra una forte tensione, è giunto nella comunità vestito in abiti civili ed in un'auto non ufficiale, il capitano Indelfo Soto Arizmendi, accompagnato solo dall'autista dell'unità, per prelevare il capo.
Subito il capo è stato liberato e gli sono stati restituiti gli 864 pesos e la macchina fotografica.
Tra la detenzione e la liberazione del militare sono proseguiti i lavori del tavolo plenario nel quale sono stati approvati diversi punti.
Uno di questi segnala che nelle comunità non si accetterà la presenza di membri di organizzazioni non governative che siano finanziate con risorse della Banca Mondiale ed Interamericana di Sviluppo.
Considerate le esperienze precedenti si è convenuto che "è proibito" che i dirigenti del movimento occupino incarichi nel governo. Hanno inoltre deciso di: "badare a noi stessi" e "preoccuparci dei responsabili del movimento in generale".
Come parte delle loro conclusioni non riconoscono i membri del consiglio consulente della riserva dei Montes Azules. "L'unica autorità da noi riconosciuta sono i popoli e le comunità, abitanti della selva ed il popolo del Messico".
Quasi a mezzanotte hanno concluso con l'approvazione di uno degli ultimi punti: "ci impegniamo a consultare ed informare le comunità in maniera chiara, completa e responsabile sui progetti e programmi di appoggio del governo federale, statale e municipale, come Prodesis, Maíz Solidario, Procede, Proárbol, Conafor e Conservación".
(Traduzione Comitato Chiapas "Maribel" Bergamo)