martedì 31 maggio 2016
unicato EZLN: Maggio, tra autoritarismo e resistenza
lunedì 23 maggio 2016
LSe avessimo avuto 22 anni di conflitto armato, non avremmo costruito nulla
Da: Annamaria <maribel_1994@yahoo.it>
Data: 24/mag/2016 08:24
Oggetto: [Ezln-it] Moises: Se avessimo avuto 22 anni di conflitto armato, non avremmo costruito nulla
A: EZLN-IT <ezln-it@lists.ecn.org>
Cc:
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> "Seavessimo avuto 22 anni di conflitti armati, non avremmo costruito quello cheesiste ora"01.05.2016 - Oleg Yasinsky Quest'articolo è disponibile anche in: Spagnolo,Francesehttp://www.pressenza.com/it/2016/05/si-hubieramos-hecho-22-anos-de-balazos-no-hubiesemos-construido-lo-que-hay-ahora/
> Dettagli su questa intervista Una volta fermi presso il luogo pattuito, dallo specchietto retrovisore delnostro furgoncino arrivò un uccellino simile a un passero, che iniziò a beccaremetodicamente contro il vetro. A volte riposava qualche minuto di fronte,guardandosi da diverse angolature, e con rinnovata energia si lanciava alcombattimento contro il proprio riflesso. E ricordai anche quando, circa 15 annifa, negli stessi luoghi, iniziammo a vedere all'aria aperta il documentario«Caminantes», quello in cui Marcos faceva il gesto di togliere il passamontagnae dalla foresta irrompeva un'enorme farfalla che si posava sul suo viso nelloschermo, coprendolo per intero. A volte gli zapatisti, che non hanno segreti infatto di vita politica aperta, giungono a una sorta di trattato segreto con lanatura locale.Ci troviamo in Chiapas, in attesa dell'intervista con uno degli zapatistiche ha accettato di riceverci. Non sapevamo ancora che quel qualcuno sarebbestato il vicecomandante dei ribelli Moisés, autorità militare e portavocedell'EZLN (Esercito Zapatista di Liberazione Nazionale) che, nel maggio 2014,aveva rimpiazzato il vicecomandante Marcos, e noi, un gruppo di artisti russidi San Pietroburgo del collettivo politico culturale Chto Delat ed io, a metàtra un traduttore e una guida priva di certificazione dai mondi socialid'America. L'obiettivo del viaggio era conoscere i territori ribelli, le realtàe gli obiettivi raggiunti da parte degli zapatisti a 22 anni dalla loroapparizione pubblica.Cercavamo qualcosa che, secondo quanto diceva un giovane zapatista francesedel secolo scorso, noto come il Principito, non può essere visto con lepupille. Cercavamo di rivendicare il senso di tanti tentativi e fallimentidella nostra storia, russa, ucraina, sovietica, in questi tempi pieni diconfusione generalizzata, o qualcosa talmente assurda come le radici dellasperanza europea in terra americana. Non saprei dare una definizione esatta.Ricordo soltanto che i testi zapatisti giunti in Russia più di 15 anni or sono,inquietarono e risvegliarono migliaia di persone della nostra generazione.Se una volta qualcuno mi avesse detto che la sua voce era la voce dei suoicompagni, non avrei dubitato di trovarmi di fronte a un pazzo o a un eccentricoe avrei di certo risposto con una battuta di pessimo gusto. Ma quando,terminata la riunione, il vicecomandante Moisés pronunciò questa frase, sentiisubito un formicolio alla schiena e un groppo in gola. Mai prima d'ora avevoimmaginato che una cosa simile potessere essere vera, senza metafore, nèesagerazioni. Cioè, lo immaginavo sì, ma in modo molto teorico, in quanto lapresenza dal vivo, vicina e tangibile, di verità come queste, è qualcosa dimolto diverso.Esistono molte interviste di Marcos e poche di Moisés. Sebbene nutra per ilprimo una profonda ammirazione, mi è sembrato più interessante condividere colsecondo per osservare come, dalla tappa romantica e letteraria, lo zapatismodiscenda verso pratiche magari meno vistose ma, senz'ombra di dubbio, molto piùsolide e profonde….senza scordare che all'interno dello zapatismo le ascese ediscese di solito coincidono.Questa volta ho sentito che, senza essere distratti dalla buonaletteratura, è stato possibile sentire meglio il cuore contadino indigenocomunitario dello zapatismo. In tal senso, il viaggio nel Chiapas, più cheun'esperienza politica o intellettuale, è stata una scoperta che si avvicinavaal mistico spirituale, qualcosa che ci connette alla parte più profonda delnostro essere.Quando si entra in una delle case di una delle Giunte del Buon Governo,decorata con murales sulla rivoluzione, in cui improvvisamente nella penombraci si trova davant
L.H. Navarro: Giustizia autonoma zapatista
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mercoledì 18 maggio 2016
nicato CNI-EZLN su aggressione alla comunità di Alvaro Obregon
Da: Annamaria <maribel_1994@yahoo.it>
Data: 18/mag/2016 16:27
Oggetto: [Ezln-it] Comunicato CNI-EZLN su aggressione alla comunità di Alvaro Obregon
A: EZLN-IT <ezln-it@lists.ecn.org>
Cc:
> COMUNICATO CONGIUNTOCNI-EZLN SULL'AGGRESSIONE CONTRO LA COMUNITÀ DI ÁLVARO OBREGÓN, OAXACA CONGRESSO NAZIONALEINDIGENOESERCITO ZAPATISTA DI LIBERAZIONE NAZIONALE Ai mezzi di comunicazioneAlle organizzazioni solidaliAlle organizzazioni che difendono idiritti umaniAl degno popolo binizza di Álvaro Obregón,Juchitán, OaxacaSorelle efratelli Con rabbia e indignazione dai nostrivillaggi, tribù, comunità, organizzazioni e quartieri vediamo come ilmalgoverno si vanti di dimostrare la sua mancanza di vergogna, attraverso isuoi partiti politici di tutti i colori, ma fino a che continuerà ad aggredirei nostri villaggi ed i suoi partiti politici a voler imporre la divisione nellenostre comunità, non ci stancheremo di denunciare e gridare Basta!Il 14 maggio scorso, con accanimentoed in maniera svergognata, i poliziotti e guarda spalla della candidata delPAN-PRD Gloria Sánchez López, hanno osato puntare le loro armi assassine controil degno popolo di Álvaro Obregón, Juchitán, ferendo sei compagni che sitrovavano in assemblea per difendere il loro territorio fisico e politico, daiprogetti eolici di morte; la loro energia "pulita" è sporca disangue, corruzione e morte. I candidati di tutti i partiti politici che sannodi godere dell'impunità che concede loro l'appartenere alla banda di criminaliche malgoverna lo stato di Oaxaca ed il paese, con le pallottole crede diriuscire a cambiare la coscienza ed ammazzare la dignità del popolo binizza.La politica nazionale mostra sempredi più che non esiste più vergogna tra la classe politica che crede di poteraggredire, minacciare e spaventare la degna lotta dei popoli. Con aggressioni eviolenza cerca di seminare la paura nei degni cuori che difendono la terra,l'acqua ed i venti. Dai quattro punti cardinali dei nostri territori indigenidiciamo loro Non Ci Riuscirete! Nonriusciranno a toglierci la rabbia che si trasforma in solidarietà nei nostricuori. Non riusciranno a strapparci la dignità di lottare per difendere inostri territori e la vita delle nostre comunità. Non riusciranno a spaventarela degna lotta del popolo binizza che ha l'onore di far parte del CongressoNazionale Indigeno da molti anni.Per quanto sopra, sorelle e fratellidi Álvaro Obregón, Juchitán, Oaxaca, dai quattro angoli dei nostri territori vidiciamo che Non Siete Sole! Non Siete Soli! Condanniamo le azioni che il malgovernodel Messico e di Oaxaca, attraverso Saúl Vicente Vázquez, presidente municipaledi Juchitán, realizza contro il diritto di autodeterminazione ed autonomia delpopolo di Álvaro Obregón.Denunciamo che le vili aggressioniarmate del 14 maggio scorso e le continue minacce sono il tentativo di intimorire la comunitàdi Álvaro Obregón che si oppone alla realizzazione dei progetti eolici sul suoterritorio. Ai politici fa rabbia non poter realizzare i loro profittiattraverso questi progetti di morte e credono di riuscire nel loro scopospaventando il popolo. Ma si sbagliano!Per tutto quanto sopra dichiariamoquanto sopra:
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> - Riteniamo responsabili il governo di Gabino Cue e di Saúl Vicente Vázquez delle continue aggressioni contro l'assemblea della comunità di Álvaro Obregon, Juchitan, Oaxaca.
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> - Esigiamo l'indagine e la punizione dei responsabili della sparatoria della polizia municipale di Juchitán e della guardia del corpo di Gloria Sánchez López.
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> - La cancellazione dei progetti eolici che si vogliono imporre nel territorio della comunità di Álvaro Obregón.
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> - Esigiamo che Gloria Sánchez López e tutti i candidati smettano di voler imporre il loro sistema di partiti alla comunità di Álvaro Obregón.
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giovedì 5 maggio 2016
Comunicato congiunto CNI ed EZLN sulla repressione a Chablekal
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