venerdì 5 giugno 2015

URGENTE: LETTERA DI OMAR GARCIA

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Lettera di Omar Garcia, il 44 studente sopravvissuto di Ayotzinapa.

STATO D’ASSEDIO A TIXTLA DE GUERRERO, GRO.

Come ci si aspettava, il governo dichiara di voler garantire che la giornata elettorale di domenica prossima si svolga in maniera “pacifica”.

Negli ultimi giorni, un numero impressionante di apparati militari sono stati dispiegati  nello stato di Guerrero, con blindati, carri armati, ecc.

Da lunedì pomeriggio un grande numero di posti di blocco sono stati installati da Esercito, Gendarmeria, Polizia federale e Marina Militare sulle tre principali vie di accesso alla città.

Come è di dominio pubblico, noi che lottiamo da 8 mesi per riportare i #43 compagni vivi, ci opponiamo allo svolgimento delle elezioni in Guerrero. I motivi sono stati esposti in molte occasioni, ma tutte convergono in un fatto evidente: molti di quelli che oggi concorrono per occupare posti pubblici, hanno legami con i gruppi della criminalità organizzata

Non sappiamo se queste misure servano a metterci fuori combattimento in questo periodo elettorale, cioè, senza possibilità di mobilitazioni, o se ci siano altre intenzioni riguardo la nostra scuola. Considerata la lunga storia di aggressioni e minacce di chiuderla, noi studenti e genitori temiamo il peggio.

Nel pomeriggio di lunedì scorso, otto compagni della scuola sono stati fermati e poi rilasciati qualche ora dopo grazie alla risposta organizzata di genitori, gruppi ed organizzazioni per i diritti umani

Oggi, martedì, ci sono stati di nuovo scontri violenti tra il movimento e le forze del governo.

Questo non accade solo in Guerrero, la minaccia e la presenza militare è diffusa in Oaxaca, Michoacán e contro il combattivo villaggio di Atenco.

La tensione è forte nel paese.

Non saranno le elezioni a definire il camino del paese, né i cambiamenti.
Con o senza le elezioni, la nostra lotta continua.

Chiediamo a tutti di vigilare sugli avvenimenti dei prossimi giorni. Ma soprattutto di prepararsi per quello che seguirà dopo questa scandalosa tornata elettorale.

Lo Stato messicano cerca la legittimità, molte persone sono pronte a legittimare altri omicidi, ingiustizie, povertà e corruzione.
Noi NO.

¡PORQUE VIVOS SE LOS LLEVARON!
¡VIVOS LOS QUEREMOS!

Omar García
3 giugno 2015





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