lunedì 17 settembre 2012

Proseguono le aggressioni paramilitari


La Jornada – Venerdì 14 settembre 2012
Hermann Bellinghausen
 
Proseguono le aggressioni dei paramilitari del gruppo Paz y Justicia, sotto la sigla della UCIAF, contro la comunità zapatista Comandante Abel, i cui abitanti hanno dovuto fuggire in montagna per proteggersi dagli spari. La giunta di buon governo (JBG) Nueva semilla que va a producir, del caracol di Roberto Barrios, nella zona nord, definisce grave la situazione delle basi di appoggio di questa comunità e di Unión Hidalgo, nel municipio autonomo La Dignidad.
L'invasione violenta del villaggio è iniziata lo scorso 6 settembre e nonostante le denunce, le autorità non sono intervenute per fermare gli attacchi. Il giorno 8 sono proseguiti gli spari con armi di grosso calibro in direzione della comunità. Bambini, donne ed anziani si sono nascosti tra gli alberi e sono fuggiti in montagna per la paura di essere raggiunti dalle pallottole. Hanno trascorso due giorni e due notti sotto la pioggia e al freddo, poi si è saputo che sono riusciti a raggiungere altre comunità.
La JBG riferisce di due donne scomparse e due bambini malati di febbre, vomito, diarrea e tosse. Sono 70 tra uomini, donne, bambini ed anziani. Alcuni sono rimasti a difendere la terra. Gli invasori hanno costruito due trincee e tre case, mentre anche le basi zapatiste della vicina Unión Hidalgo si sono spostate a causa delle pesanti minacce di essere massacrati dai paramilitari della comunità stessa. Per tre giorni le famiglie si sono rifugiate in montagna. Gli sfollati sono 10 ed un neonato; sono rimasti solo i giovani per difendere le case ed i beni.
Il 9 settembre gli aggressori hanno ampliato il luogo che hanno occupato e dal pomeriggio hanno iniziato a sparare. Nella notte sono arrivati rinforzi armati provenienti da Saquijá, municipio di Sabanilla. Il giorno 11 hanno costruito cinque abitazioni.
La JBG accusa l'ex candidato priista Carlos Cleber González Cabello di finanziare l'acquisto di armi degli invasori. Di tutto quello che sta accadendo e di quello che succederà, la JBG ritiene responsabili i tre livelli del malgoverno quali autori intellettuali che organizzano, finanziano, addestrano, armano e comandano questi gruppi paramilitari e delinquenti attraverso le proprie istituzioni armate. Vedendo che le basi zapatiste non cadono nell'inganno delle elemosine, loro proseguono il loro piano di impadronirsi delle ricchezze del nostro paese. Quindi, mandano ad ammazzare, sgomberare e distruggere le nostre terre. Il governo parla di pace, di difendere le garanzie, di giustizia in Messico, e chiede l'aiuto economico dell'ONU per combattere la povertà, ma quel denaro viene usato solo per finanziare i gruppi armati.
La giunta zapatista chiede: È pace organizzare dei gruppi per ammazzare il proprio fratello? Qual'è il grave crimine che hanno commesso questi compagni: possedere un pezzo di terra per vivere e mantenere la famiglia? Il governo è una vergogna davanti al mondo, dice combattere la criminalità mentre in realtà protegge gruppi e dirigenti che agiscono pubblicamente contro i popoli in resistenza; il malgoverno sa chi sono, dove vivono, ma non fa niente perché è lui il loro capo e li protegge. 
La JBG dichiara: Non siamo contro quelli che non sono d'accordo con noi; al contrario, al gruppo filogovernativo che vive a San Patricio abbiamo dato una parte della nostra terra perché anche loro hanno diritto alla vita, e per questo le nostre basi si sono trasferite nel podere di La Lámpara per costruire la loro nuova comunità in onore al nostro compagno scomparso Comandante Abel. http://www.jornada.unam.mx/2012/09/14/politica/026n1pol
 
 

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