sabato 17 marzo 2012

Nuovi sgomberi nei Montes Azules

 

La Jornada – Giovedì 15 marzo 2012
 
Hermann Bellinghausen. Inviato. San Cristóbal de Las Casas, Chis., 14 marzo. Anche se ufficialmente non lo ammettono, funzionari della commissione dell'ambiente hanno ribadito la minaccia di sgombero contro le comunità di San Gregorio, Salvador Allende e Ranchería Corozal, nei Montes Azules, Il direttore regionale, Francisco Javier Jiménez González, ed il direttore della riserva della biosfera, Julio César Romi Cortez, entrambi della Commissione Nazionale per le Aree Naturali Protette, "hanno mandato una persona dell'ejido Candelaria nei tre villaggi per trasmettere il messaggio di questi due funzionari, ovvero: 'i tre villaggi hanno solo una settimana di tempo, a partire da lunedì 12, per accettare il denaro e lasciare le terre che stanno occupando; in caso contrario, i poliziotti federali e statali sono pronti a cacciarli' ".
Questo ha denunciato la Asociación Rural de Interés Colectivo Unión de Uniones Independiente y Democrática (ARIC-UUID), alla quale appartengono questi villaggi che si trovano nella cosiddetta zona lacandona, con le cui autorità per i beni comunali sono arrivati ad un accordo diretto, tra comunità, e che ora i funzionari vogliono violentare. Si sa che il governo e gli investitori privati vogliono realizzare progetti turistici e commerciali autorizzati dalla legge dentro la "riserva" della selva. E per fare questo, le popolazioni indigene sono d'intralcio.
Firmata dalla presidentessa della ARIC-UUID, Vicenta Méndez Ruiz Salvador Lorenzo, la denuncia dice: "Dopo più di 35 anni di conflittualità agraria tra i beni comunale zona lacandona (BCZL) ed i tre villaggi collocati in terreni della zona, siamo giunti ad un accordo di conciliazione che ha posto fine al conflitto agrario ed a permesso il riconoscimento da parte dei BCZL del possesso dei terreni dei nostri tre villaggi".
In conseguenza di questo, le autorità ejidali della zona lacandona "hanno chiesto alla Segreteria della Riforma Agraria che, come stabilito dalla legge agraria, articolo 93, procedesse ad espropriare i loro terreni e consegnarli ai fratelli tzeltales e tzotziles dei tre villaggi".
I due gruppi "abbiamo proceduto congiuntamente per avere giustizia, ma fino ad ora abbiamo trovato solo omissioni e minacce di sgomberare i tre villaggi". L'ultima, riferiscono, "è arrivata l'11 marzo". 
Di questa, "illegale secondo gli articoli 1, 2 e 27 della Costituzione Politica", l'ARIC-UUID ritiene responsabili i segretari federali del Ministero dell'Ambiente e Risorse Naturali e della Riforma Agraria, il delegato nazionale per le Aree Naturali Protette, ed in generale lo Stato messicano, per "le azioni che hanno compiuto, come le minacce e le omissioni nelle quali sono incorsi non rispondendo alla richiesta di regolarizzazione attraverso l'esproprio agraria, come previsto dagli accordi raggiunti".
L'organizzazione dichiara: "Non permetteremo più lo sgombero, il diritto e la ragione sono dalla nostra parte come popoli indigeni e secondo i nostri diritti umani. Inoltre, ricordiamo loro, siamo discendenti ed eredi del popolo maya che ha abitato e vissuto su queste terre da prima della colonizzazione". http://www.jornada.unam.mx/2012/03/15/politica/022n1pol


Inviato dal mio telefono Huawei