domenica 1 gennaio 2017

La sfida zapatista più grande degli ultimi 23 anni

---------- Messaggio inoltrato ----------
Da: Annamaria <maribel_1994@yahoo.it>
Data: 01/gen/2017 11:18
Oggetto: [Ezln-it] La sfida zapatista più grande degli ultimi 23 anni
A: EZLN-IT <ezln-it@lists.ecn.org>
Cc:

> La sfidazapatista più grande degli ultimi 23 anni
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> Los de Abajo
> Gloria Muñoz Ramirez
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> La sfida piùgrande
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> Le previsioni per il 2017 non potrebberoessere più pessimistiche, ma in mezzo alla desolazione ed alle proteste controil cosiddetto gasolinazo con cui inizial'anno, si aspetta la decisione della consultazione che hanno condotto i popoliorganizzati nel Congresso Nazionale Indigeno (CNI) sulla sua eventualepartecipazione alle elezioni presidenziali del 2018.
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> Dal novembre scorso l'EZLN è statoincaricato di fare le necessarie precisazioni di fronte all'ondata di reazioni iracondedella sinistra istituzionale, che pensava che i popoli dovessero chiedergli ilpermesso di valutare la possibilità di presentarsi con una candidata indigenanel prossimo processo elettorale.
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> In attesa di conoscere la decisione dipopoli e tribù, comunità e nazioni del CNI e dei rappresentanti dell'EZLN che sitrovano in assemblea per condividere i risultati delle rispettiveconsultazioni, la proposta rappresenta una sfida probabilmente più grande diquella lanciata dagli indigeni del Chiapas esattamente 23 anni fa. Sì, più grandedella guerra.
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> L' offensiva che preparano potrebbeessere, se approvata, lo spartiacque nella vita politica del paese, in quantobisognerebbe immaginare, ad esempio, una candidata indigena (non delle sue filané delle comunità dell'EZLN) che percorre i villaggi in cui Lo stato haspogliato, ucciso, incarcerato, torturato e fatto sparire decine di migliaia dipersone che hanno trovato conforto soltanto nella propria organizzazione.
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> Non è il Messico del 1994. Neanche quelloattraversato con l'Altra Campagna nel 2005 e nel 2006. È un paese in cui si sonoaccumulate sofferenze ma che ancora non si piega. Dove c'è l'imposizione di unaminiera, una centrale, un acquedotto, una strada, un progetto turistico o diqualsiasi altra natura, lì nasce la resistenza di un popolo che con o senzaarmi lotta per non smettere di esistere. Molti di questi popoli sono parte del CNI,molti altri non hanno fatto parte di questa rete, altri si sono allontanatidalle sue dinamiche. Oggi è il momento di procedere insieme.
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> Dire che l'iniziativa è stata studiatada indigeni per indigeni è uguale a considerare la guerra del primo gennaio1994 come un'offensiva solo dei popoli originari. Una proposta di questa naturacomporta e coinvolge tutto il popolo oppresso; vale a dire, la stragrande maggioranzadei messicani.
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> È urgente combattere. Non c'è domanise non si coniuga al plurale. Il processo di creazione di un Consiglio Indigenodi Governo è una possibilità, per molti l'unica. Questa colonna vi augura unfelice e combattivo anno.
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