martedì 27 maggio 2008

Video/Foto testimonianze raccolte dal FrayBa

 

Lo scorso 19 maggio, abitanti della comunità San Jerónimo Tulilja, Municipio Ufficiale di Chilón e Municipio Autonomo Ricardo Flores Magón, hanno denunciato l'incursione militare in questo villaggio.
Lo stesso giorno, membri di questo Centro dei Diritti Umani si sono recati a San Jerónimo per documentare i fatti; per sostenere questa denuncia gli abitanti del Municipio Autóoomo hanno rilasciato testimonianze in audio e video che si possono vedere alla seguente pagina web:
http://www.frayba.org.mx/videos.php?ID=850&language_ID=1&hl=es

Vi invitiamo a diffondere questo video-denuncia quale testimonianza che in Chiapas il conflitto armato non è risolto.
 
Nella stessa pagina del frayba, http://www.frayba.org.mx/index.php si possono trovare i comunicati stampa, fotografie della presenza militare  ed il link al comunicato emesso dalla Giunta di Buon Governo di La Garrucha.
Ulteriori informazioni ai seguenti siti:
http://sipaz.wordpress.com/
http://chiapas.indymedia.org/

 
Cordialmente.
Centro de Derechos Humanos Fray Bartolomé de Las Casas, A.C.
Notizie e traduzioni di comunicati stampa alla pagina del Comitato di Torino: http://www.ipsnet.it/chiapas
 
--
Centro de Derechos Humanos Fray Bartolomé de Las Casas A.C.
Calle Brasil #14, Barrio Mexicanos,
San Cristóbal de Las Casas, Chiapas, México
Código Postal: 29240
Tel +52 (967) 6787395, 6787396, 6783548
Fax +52 (967) 6783551
medios@frayba.org.mx
www.frayba.org.mx

domenica 25 maggio 2008

Fw: [Ezln-it] Incursioni militari in almeno tre regioni del Chiapas

 
 

La Jornada – Domenica 25 maggio 2008
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Gli indigeni denunciano incursioni militari in almeno tre regioni del Chiapas

Decine di elementi dell'Esercito e della AFI hanno perquisito tre case a Tulijá

I coloni temono che si ripetano abusi sessuali e risorgano gruppi come Paz y Justicia

ÁNGELES MARISCAL

Tuxtla Gutiérrez, Chis., 24 maggio. Questa settimana elementi dell'Esercito Messicano hanno compiuto incursioni almeno in tre regioni del Chiapas, nella zona della selva di Tulijá, nel municipio di Venustiano Carranza, della regione centro, ed in diversi villaggi del municipio di Tila, nel nord dell'entità. 
I coloni esprimono il timore che si aggravino la militarizzazione e le sue ripercussioni vissute dopo il conflitto armato del 1994. 
Lunedì gli abitanti della comunità San Jerónimo Tulijá, del municipio di Chilón, hanno denunciato l'arrivo di decine di elementi dell'Esercito e dell'Agenzia Federale di Investigazione (AFI). 
A questa incursione ha partecipato un elicottero militare che ha aperto la strada a 11 veicoli che trasportavano poliziotti e militari che hanno perquisito tre case.
Tre giorni dopo, nelle comunità Guadalupe La Cuchilla, 28 de Junio, San José ed altre nove, del municipio Venustiano Carranza, un convoglio militare ha realizzato incursioni; in due di esse hanno installato posti di blocco. 
José Manuel Hernández Hernández, dirigente dell'Organizzazione Campesina Emiliano Zapata (OCEZ), alla quale appartengono i villaggi menzionati, ha spiegato che il pattugliamento è permanente da vari anni, ma si è intensificato questo giovedì, quando i soldati hanno fatto irruzione nelle comunità per intimorire gli abitanti. 
Venerdì, per mezzo del Centro dei Diritti Umani Fray Bartolomé de las Casas, indigeni di etnia chol hanno denunciato l'incursione militare nei villaggi Cruz Palenque, Usipá, Retorno Miguel Alemán, Jolacó e Nuevo Limar, del municipio di Tila.
Benché dicono di ignorare la ragione dell'operativo, hanno spiegato che gli elementi dell'Esercito hanno preso posizione nei punti che avevano abbandonato pochi anni fa, dove si erano insediati dopo il 1994, quando collaboravano col gruppo paramilitare Paz y Justicia, originario di questo luogo. 
Gli abitanti delle tre regioni dove si sono registrate le incursioni, manifestano il timore che si militarizzi lo stato ancora una volta, considerato che i soldati hanno ripetutamente violato i loro diritti umani, abusato sessualmente delle donne e fomentato la diffusione dei gruppi paramilitari. 
Il Centro Fray Bartolomé ha chiesto al governo federale il ritiro immediato dell'Esercito da queste comunità, sia per il rischio di scontri siae per l'illegalità della sua presenza nella zona.
(Traduzione Comitato Chiapas "Maribel" – Bergamo)

venerdì 23 maggio 2008

Fw: [Ezln-it] SCONTRO TRA ZAPATISTI E PRIISTI A MORELIA

 

La Jornada – Venerdì 23 maggio 2008
 
Scontro tra priisti e zapatisti che si contendono acqua e luce elettrica
Lo scontro è avvenuto nella comunità chiapaneca di Morelia
Denunciati 10 feriti tra i priisti; non si conoscono eventuali feriti dell'EZLN
ELIO HENRÍQUEZ
 
San Cristóbal de Las Casas, Chiapas, 22 maggio. Militanti del Partito Rivoluzionario Instituzionale (PRI) e basi di appoggio dell'Esercito Zapatista di Liberazione Nazionale (EZLN) si sono scontrate questo pomeriggio nella comunità di Morelia, municipio di Altamirano, col risultato di almeno 10 feriti.
 
Fonti del governo dello stato hanno comunicato che i fatti sono avvenuti intorno alle 16 per la disputa dei servizi di acqua e luce elettrica. 
 
Secondo le fonti, il passato 18 maggio i militanti del PRI di Morelia, dove si trova uno dei cinque caracoles zapatisti, avevano deciso di tagliare l'acqua e la luce elettrica a tre famiglie basi di appoggio dell'EZLN, adducendo che dal 1994, anno in cui hanno abbandonato la comunità e stabilito la loro residenza in altre località del municipio, non hanno cooperato economicamente né eseguito i lavori comunitari di competenza.
 
Una volta preso l'accordo, lo stesso giorno i priisti hanno tagliato l'energia elettrica delle tre case di proprietà dei tzeltales basi di appoggio dell'EZLN. 
 
Le fonti informano che, in risposta, questo giovedì all'alba, tra 10 e 15 uomini incappucciati, presumibilmente basi zapatiste provenienti di varie comunità vicine, hanno sospeso l'energia elettrica a quattro famiglie priiste. 
 
Aggiungono che tra le ore 15 e 16 di questo giovedì, circa 400 indigeni incappucciati ed armati con bastoni, pietre e machete sono arrivati a Morelia - dove convicono priisti e zapatisti - sembra con l'intenzione di tagliare l'energia elettrica in tutta la comunità dove ha la sede il municipio autonomo 17 de Noviembre.
 
I priisti hanno reagito e chiamato i loro compagni; in poco tempo si sono riuniti circa 400 tra uomini e donne provocando lo scontro che è durato circa 20 minuti. 
 
Secondo le fonti consultate, sono risultati feriti Gustavo García López, Sebastián López Santis, Arturo Santis López, Olivia Sánchez López, Hilaria Pérez Entzín, José Alberto Sánchez López e Federi López - con una ferita alla mano provocata da un machete - ed altre tre persone i cui nomi non sono stati resi noti, tutti sono stati ricoverati nell'ospedale  di Altamirano.
 
(Traduzione Comitato Chiapas "Maribel" – Bergamo)

mercoledì 21 maggio 2008

Fotos incursion mi litar en Tulijá‏

 


Ieri, 20 maggio, abbiamo inviato un bollettino stampa per denunciare l'incursione militare e della polizia nella comunità di San Jerónimo Tulijá, municipio ufficiale di Chilón e municipio autonomo ribelle zapatista Ricardo Flores Magón.

Oggi vi inviamo i link alle foto che testimoniano la presenza militare il 20 nei dintorni della comunità.

Ecco le foto:
http://www.frayba.org/fotos.php?ID=842&language_ID=1&hl=es

Ecco il bollettino stampa in spagnolo:
http://www.frayba.org/archivo/boletines/080520_09_incursion_militar_en_tulija.pdf

Anche se l'esercito non è entrato per la seconda volta nella comunità, questo Centro rimane in allerta per gli sviluppi delle mobilitazioni militari e di polizia nelle comunità indigene del Chiapas.

Per altre informazioni:
http://www.frayba.org/index.php
http://chiapas.indymedia.org/


Saluti fraterni.

venerdì 16 maggio 2008

Fw: [Ezln-it] I due zapatisti sono ancora rinchiusi nel carcere diYajalon

 

La Jornada – Venerdì 16 maggio 2008
 
Accusano Sabines di non liberare i due detenuti politici zapatisti rinchiusi a Yajalón
La Voz del Amate chiede la mediazione del vescovo Samuel Ruiz
Hermann Bellinghausen
 
I detenuti politici zapatisti Ángel Concepción Pérez Gutiérrez e Francisco Pérez Vázquez, rinchiusi attualmente nel Cereso 12 di Yajalón, Chiapas, sono stati abbandonati lì dal governo statale nonostante l'impegno di liberarli espresso dal governatore Juan Sabines, che a questo scopo aveva designato come avvocato Gilberto Monzón Velázquez.
 
Sono trascorsi 20 giorni dal trasferimento degli imputati da Tacotalpa, Tabasco, al carcere chiapaneco, ed ora il funzionario si dichiara non competente perchè si tratta di imputati giudicati e, sotto la sua giurisdizione, "ricadono solo imputati ancora sotto processo", come ha dichiarato la difesa dei due indigeni, che sono agli arresti sulla base di false accuse.
 
L'avvocato Diego Cadena, del Centro dei Diritti Umani Fray Bartolomé de las Casas (CDHFBC) ha spiegato a La Jornada che il governatore aveva nominato Monzón Velázquez "per rivedere i casi e trovare le risorse legali per permettere la liberazione degli zapatisti".
 
Non risolvendo la questione, il governo "sta gestendo" il problema, aggiunge Cadena. Cioè, usa Francisco ed Ángel come bottino politico, mentre li tiene isolati e senza l'assistenza medica di cui hanno bisogno, in un carcere dal quale avrebbero dovuto uscire.
 
Chiedono assistenza medica
 
Oggi si sono espressi al riguardo anche i detenuti della Voz de los Llanos nel Cereso 5 di San Cristóbal de las Casas. Al telefono, hanno accusato il governatore di non rispettare il suo impegno di liberare gli indigeni choles zapatisti rinchiusi a Yajalón.
 
E non solo. L'organizzazione dei detenuti politici, aderente all'Altra Campagna, denuncia che ad un mese dall'interruzione dello sciopero della fame, il governatore Sabines Guerrero non rispetta gli impegni presi. La Voz de los Llanos denuncia che "il malgoverno non ha fornito l'assistenza medica promessa a Jesús López López e María Delia Pérez, che sono diabetici e sono sempre più malati" nel Cereso 14 di Cintalapa. 
 
I reclusi del Cereso 5 affermano "Sono già passati due mesi (dalla fine della loro protesta) e fino ad ora non si è fatto niente nella revisione dei casi" dei 15 detenuti della loro organizzazione, di La Voz del Amate e del "gruppo zapatista", ai quali si sono aggiunti i due indigeni basi di appoggio dell'EZLN originari di Tila ed oggi rinchiusi a Yajalón.
 
In questo senso l'avvocato del CDHFBC denuncia che le autorità "non stanno svolgendo nessun procedimento giudiziario per risolvere nessuno dei 17 casi.". Per il momento, l'unica offerta del governo è prevedere in agenda una futura riunione con l'organizzazione Pueblo Creyente che sostiene le rivendicazioni dei carcerati.
 
Da parte sua, La Voz del Amate ha chiesto al vescovo emerito Samuel Ruiz García di intervenire a favore della loro liberazione, lo ringrazia per l'appoggio dimostrato e dice che i suoi membri pregheranno "per la sua opera umanitaria nella mediazione" tra il governo e l'Esercito Popolare Rivoluzionario.
 
Riguardo ai loro compagni rilasciati all'inizio di aprile, La Voz del Amate scrive al Tatik che il governo non ha agito "in buona fede", poiché sono obbligati a recarsi in tribunale a firmare ogni mese, cosa che è "umiliante e vergognosa" per gli indigeni, perché significa "ammettere reati che non hanno mai commesso".
 
 
(Traduzione Comitato Chiapas "Maribel" – Bergamo)

martedì 13 maggio 2008

ATENE CRONACA DEL TERZO E ULTIMO GIORNO

 

CRONACA DEL TERZO E ULTIMO GIORNO DELL'INCONTRO IN DIFESA E IN LOTTA CON I POPOLI ZAPATISTI E L'ALTRA CAMPAGNA IN MESSICO.



L'Altra Atene, 11 maggio 2008



Perché la lotta per un mondo nuovo ha molto a che vedere con la cultura, il divertimento, l'allegria ed il ballo, ieri sera abbiamo riso e fraternizzato durante il concerto dei gruppi solidali Turtle Ramblers, Kochise e Pink Thank Project.


L'ultima giornata é iniziata con la messa in comune dei due tavoli di lavoro, definendo tutti i dettagli relativi alla Carovana in Chiapas e alle altre attività e mobilitazioni comuni per i prossimi mesi, tra le quali spicca la "due settimane" zapatista che si realizzerà dal 14 Giugno al 5 Luglio, dedicando uno spazio speciale all'informazione rivolta alle persone che vanno in Messico.

Si è elaborato la Dichiarazione dell'Incontro di Atene.

Infine l'assemblea ha dibattuto sulla necessità di consolidare una rete europea e a tal fine realizzare un Secondo Incontro, che si terrà a Barcellona negli ultimi mesi del 2008 e nel quale, oltre a fare un bilancio del realizzato e decidere come proseguire, riflettere su quello che è la solidarietà a partire dalla Sexta e come costruire ponti con altre lotte sociali.

Abbiamo finito col sincero ringraziamento per le attenzioni e le premure che ci hanno regalato i compagni e le compagne di questa Altra Atene, e con alcune parole di Don Juan Chávez dedicate al continuare a camminare insieme nella rotta verso un futuro di vita e non di morte, sentendoci nei nostri cuori fratelli e sorelle di indigen@ e zapatist@.

Un caracol umano al grido di "Zapata Vive y la Lucha Sigue!!" ha chiuso queste laboriose giornate.

IMÁ


(traduzione del Coordinamento Toscano di Sostegno alla Lotta Zapatista).

lunedì 12 maggio 2008

Traduzione Cronaca Seconda Giornata di Atene

 
CRONACA DELLA SECONDA GIORNATA DELL'INCONTRO EUROPEO DI SOLIDARIETA' CON GLI ZAPATISTI E L'ALTRA CAMPAGNA IN MESSICO
 
Atene 10 maggio 2008
 
La giornata inizia con la presentazione dei gruppi presenti (riportati in calce) (1) e delle loro proposte.
 
I collettivi hanno raccontato le loro esperienze di lotta basate fondamentalmente nell'organizzazione di proteste, la diffusione di informazioni, la promozione di brigate ed i progetti di collaborazione e cooperazione. 
 
Un ricco dibattito è sorto sulla necessità di unire, in questo momento politico, la solidarietà con le lotte locali. 
 
Le proposte si sono incentrate su:
 
-         - Elaborare un manifesto: "La dichiarazione di Atene" che renda noti i nostri obiettivi. 
-         - Promuovere la carovana considerata una priorità  
-         - Mantenere e rafforzare la pagina web 
-         - Organizzare mobilitazioni ed azioni comuni, tra esse la campagna di informazione ai visitatori in Messico presso gli uffici turistici, agenzie di viaggio etc…
 
Dopo un pranzo delizioso cucinato da@ compagn@ della Semilla, che ringraziamo, abbiamo continuato il lavoro definendo le caratteristiche ed obiettivi della carovana, dopodiche, divis@ in gruppi di lavoro, abbiamo preparato sia la carovana sia il resto delle azioni ed attività.
 
Più tardi è intervenuta la CCIODH per spiegare le conclusioni della sua sesta visita in Messico, soffermandosi in particolare sul tema de@ detenut@, donne e conseguenze psicosociali della repressione e concludendo che la situazione dei diritti umani non è avanzata per nulla negli anni e che non esiste la volontà politica di fermare le violazioni sistematiche e che non c'è una risposta giuridica alla violazione dei diritti fondamentali.
 
L'ultimo intervento è stato di Juan Haro, del movimento per la giustizia del Barrio dell'est di Harlem-New York, organizzazione aderente all'Altra Campagna, che ha informato sulla lotta contro lo sgombero di un importante gruppo di immigrati messicani senza documenti che il municipio della città di New York voleva espellere dalle loro case per costruire un quartiere di lusso. 
 
Ispirati dallo zapatismo, si organizzano in comitati per edifici e realizzano incontri e consultazioni per consolidare la loro resistenza contro il proprietario, in primo luogo, e poi l'agenzia immobiliare internazionale.
 
Un compagno proveniente dal Regno Unito per reclamare la solidarietà, è stato fermato dalla polizia migratoria e non gli è stato consentito di proseguire il suo viaggio. Un arbitrio razzista che non ci ha permesso di incontrarlo e raccontare la sua presenza in questo Incontro di Atene.. 
 
Ed ora al concerto... con i gruppi musicali Turtle Ramblers y Kochise (dalla Francia) ed il greco Pink Tank Project.
 
 

(1) Collettivi (reti, piattaforme, etc) presenti all'Incontro

 
Germania: Red ya basta
Danimarca: Foro Internacional
Stato Spagnolo: Comisión Chiapas de CGT / Centro de Documentación sobre Zapatismo / Grupo IRU
Aragona – Stato Spagnolo: Plataforma de Solidaridad de Aragón
Madrid – Stato Spagnolo: Plataforma de Solidaridad con Chiapas, Oaxaca y Guatemala de Madrid
Barcellona – Catalogna: Col.lectiu de Solidaritat amb la Rebel.lio Zapatista
Paesi Baschi: Plataforma Vasca de Solidaridad con Chiapas
Parigi – Francia: Comité de solidaridad con los pueblos de chiapas en lucha
Grecia: Asamblea Abierta de Solidaridad con l@s Zapatistas y Contra la Represión en Chiapas / Colectivo FARMA / Cooperativa de Comercio Solidario y Alternativo "La Semilla"
Italia: Comunità Amici del Chiapas di Trento
De la Campaña "l@s zapatistas no estan sol@s" de Italia:
Associazione YA BASTA / Comitato Chiapas "Maribel" Bergamo / Comitato Chiapas Torino / Consolato Ribelle del Messico di Brescia / Comitato Chiapas Brescia / Coordinamento Toscano di Sostegno alla Lotta Zapatista / Mani Tese Lucca / Fondazione Neno Zanchetta / CARTA / Rete di Sostegno al Chiapas Rebelde / Progetto Dignidad Rebelde.
Norvegia: LAG, Grupo de Latinoamerica
Svizzera: Solidaridad directa con Chiapas y Café Rebeldía / Collectivo zapatista de Lugano / Unión Mexicana UMES
 
Stati Uniti USA: Movement for Justice in el Barrio (East Harlem- New York).
Messico: Congreso Naciaonal Indígena (CNI) / Centro de Análisis Político e Investigaciones Sociales y Económicas A.C. (CAPISE)
 
 
Ed anche se non presenti in Atene, hanno mandato le loro proposte altri collettivi di diversi paesi:
 
Belgio: Colectivo Chiapas, CZI, CabeZ . Lieje
Scozia: Edinburg Chiapas Solidarity Group
Spagna: SODEPAZ
Francia: Colectivo Chiapas, Ariege
Gran Bretagna: Red Brtánica de Grupos de Solidaridad con Chiapas
Svezia: RedLatina sin Fronteras
 
 
(Traduzione Comitato Chiapas "Maribel" – Bergamo)

Traduzione dichiarazione di Atene


DICHIRAZIONE DELL'INCONTRO EUROPEO IN DIFESA E LOTTA CON I POPOLI ZAPATISTI E LA OTRA CAMPAÑA IN MESSICO.

Alla società civile internazionale
Agli aderenti alla Sesta Dichiarazione della della Selva Lacandona e alla Zezta Internacional
Ai mezzi di comunicazione internazionali
Alle Giunte del Buon Governo, Municipi Autonomi. Comunità e Basi di Appoggio Zapatiste
All' EZLN
Alla Otra Campaña messicanaRiunit* in Grecia, organizzazioni, collettivi e persone a livello individuale della Otra Europa in lotta che sta cercando percorsi di solidarietà tra i popoli,

DICHIARIAMO CHE:

1 - Le e gli zapatisti non sono sole/i e confermiamo il nostro impegno di rimanere allerta e denunciare le gravi violazioni dei diritti individuali e collettivi che sta avvenendo in Chiapas e in tutto il Messico.
2 - Risponderemo oggi e in futuro a tutte e ognuna delle aggressioni del governo, militari e paramilitari contro l'Esercito Zapatista di Liberazione Nazionale, le sue basi d'appoggio, gli aderenti alla Otra Campaña messicana.
3 - Continueremo insieme alle nazioni, popoli e tribu indigene che sono in resistenza e costruiscono la loro autonomia.

DENUNCIAMO:

1 - La fraudolenta violazione degli Accordi di San Andrés da parte del governo messicano, così come la continua esclusione sociale ed economica delle e degli indigeni che li condanna a condizioni di vita i estrema povertà alimentare, sanitaria e culturale.
2 - L'allarmante incremento dell'offensiva contro il movimento zapatista nel sudest messicano, evidenziata all'aumento delle attività di controinsorgenza e la riattivazione di gruppi paramilitari.
3 - Le gravissime ed intollerabili aggressioni commesse da parte dei paramilitari contro le e gli osservator* dei diritti umani, di cui dichiariamo responsabili Felipe Calderón Hinojosa, Presidente della República mexicana e Juan Sabines Guerrero, governatore dello stato del Chiapas.

ESIGIAMO:

1 - Il rispetto allo sviluppo e alla libera determinazione delle nazioni, popoli e tribu indigene.
2 - La fine degli sgomberi delle terre recuperate, aggressioni e attacchi del governo, della polizia, di militari e paramilitari contro le comunità indigene in resistenza.
3 - La fine delle impunità in cui hanno operato questi gruppi paramilitari e i loro mandanti.
4 - Il ritiro immediato delle postazioni militari dal territorio indigeno e zapatista.
5 - La fine della repressione contro tutti i movimenti sociali messicani e della Otra Campaña messicana.
6 - La liberazione incondizionata di tutte e tutti i prigionieri politici in Messico e la cancellazione degli ordini di cattura ancora pendenti così come la ricomparsa in vita delle e dei desaparecid@s e il ritorno ai propri luoghi degli sgomberati.

ANNUNCIAMO

1 - Il nostro camminare insieme alla Campagna Europea di Solidarietà per l'Autonomia zapatista e contro la guerra in Chiapas
2 - La realizzazione di una carovana in appoggio dell'autonomia delle comunità zapatiste, come spazio per la condivisione di resistenze e lotte che costruiscano un sogno di speranza dalla Otra Europa
anticapitalista all'Otro Messico in basso e a sinistra, che inizierà il suo cammino il 27 di luglio a Città del Messico per concludersi il 12 agosto in territorio zapatista.
3 - Lanciamo un appello alla società civile internazionale, alle sue lotte e resistenze anti-neoliberiste ad unirsi alla Carovana e al resto delle iniziative che partiranno da questa campagna.

Per terminare, vogliamo denunciare le autorità migratorie del Regno Unito, che hanno negato l'ingresso nel paese a Juan Haro, del Moviment for Justice in el Barrio, del East Harlem di New York, aderente alla Sesta Dichirazione della Selva Lacandona e alla Otra Campaña, impegnato in una serie di incontri europei come parte della Campaña Internacional en Defensa de El Barrio.

Atene, 11 maggio 2008

Sole/i non possiamo, e in qualche modo non vale.

(Traduzione Ass.Ya Basta Milano!)


Traduzione Cronaca della Prima Giornata di Atene


CRONACA DELLA PRIMA GIORNATA DELL'INCONTRO EUROPEO DI SOLIDARIETA' CON GLI ZAPATISTI E L'ALTRA CAMPAGNA DEL MESSICO
 
Atene 9 maggio 2008
 
Nell'emblematico Politecnico, noto per la sua lotta durante la dittatura dei colonnelli, si è svolta la prima giornata dell'incontro, con la presenza di persone provenienti da 8 paesi e 17 collettivi. 
 
Ha aperto questa prima giornata il saluto della "Assemblea Aperta di Solidarietà con gli Zapatisti e Contro la Repressione in Chiapas", di Grecia, anfitrione dell'incontro, con una menzione ai 14 anni di resistenza indigena zapatista e di solidarietà internazionale, segnalando che l'obiettivo dell'incontro e della campagna europea è lavorare in comune per fermare la Guerra in Chiapas e ponendo in rilievo che l'Europa resiste anche attraverso la solidarietà.
.
Sono stati letti i messaggi inviati da:
 
Ø      Il coordinamento dell'Altra Campagna della Valle del Messico.
Ø      Comitato degli ex detenuti politici del Chiapas.
Ø      Detenuti politici della Voz de los Llanos aderenti all'Altra Campagna.
Ø      Comitato civico di lotta contro la costruzione dei regassificatori della Bassa California.
Ø      Le donne della Sexta.
 
E' poi intervenuto il direttore di CAPISE, Ernesto Ledesma, che ha ringraziato l'Assemblea Aperta di Atene, il suo lavoro per l'incontro ed ha spiegato che, dopo il suo giro per 13 paesi e 43 località europee, si è progredito nell'obiettivo di rompere il silenzio informativo per quanto riguarda L'Altra Campagna messicana e la lotta zapatista. In tutte le località ha trovato reti di appoggio e la logica di questo incontro è fare un ulteriore passo per arrivare ad accordi concreti e piani di azione. 
 
Successivamente è intervenuto don Juan Chávez, del Congresso Nazionale Indigeno (CNI), con una relazione dal titolo "La lotta degli indigeni per la loro autonomia e contro il capitalismo".
 
"Spiega che con le riforme costituzionali del 1992, il governo vuole distruggere la sovranità nazionale consegnando le risorse del paese alle multinazionali e creare norme che coinvolgono grandi estensioni di terra, così come la vita dei popoli originari e di tutto il popolo messicano. 
 
Ciò si realizza attraverso norme come la Legge sulle Aree Naturali e di protezione che significano la privatizzazione delle stesse e la loro consegna alle multinazionali; la Legge di Bioprospezione per rubare la saggezza e brevettare le conoscenze ancestrali dei popoli; la Legge di Salute e quella di Educazione, volte alla privatizzazione di questi servizi; la Legge del Settore Minerario per rilasciare concessioni minerarie alle grandi imprese, etc.
 
Particolare importanza riveste la Riforma Agraria che attraverso programmi come il Procede ed il Procecom, perseguono la distruzione della proprietà collettiva, seminando ejidos in territori recuperati dagli zapatisti con una regolamentazione che ne permette la vendita. 
 
Ci si riferisce anche alla riforma energetica, il TLC, l'Alca ed il Plan Puebla Panamá, come strumenti neoliberali per distruggere la sovranità nazionale dei popoli.
 
Chi si oppone a questi piani, come le basi di appoggio zapatiste, viene represso, derubato, privato dell'acqua, vengono distrutte case e milpas, si inventano reati per l'arresto, si mantiene la militarizzazione del territorio (7 soldati federali su 10 sono in territorio zapatista). 
 
Quando il 1 gennaio 1994 nasce il "BASTA!" zapatista, si riprende la lotta per l'autonomia e si riprende la concezione indigena secondo cui la terra è la madre e non si vende, né si commercia con essa.
 
Per gli indigeni, culturalmente tutto quella che c'è sulla terra è parte della vita dell'umanità. Si rispetta e si cura. I metodi di produzione e commercializzazione neoliberali distruggono tutto e concentrano la ricchezza nelle mani di pochi, provocando povertà e la dolorosa emigrazione. Quindi, il genocidio non è solo culturale ma anche fisico, facendo sparire materialmente i popoli indios.
 
Nell'anno 2001, dopo la marcia al DF, il Congresso approva una contro-riforma nella quale si nega il riconoscimento dei popoli indios e si definiscono le comunità indigene come entità di interesse pubblico e non come entità di diritto pubblico, come oggetti e non come individui, cosa che significa la negazione del diritto all'autonomia e che il territorio indigeno si può alienare e vendere. 
 
Gli zapatisti lanciano un messaggio al Messico ed al mondo, riaffermando il diritto storico di esercitare la loro autonomia e così nel 2003 si creano i Municipi Autonomi e Ribelli, le Giunte di Buon Governo…, i popoli si dotano di autonomia ed autogoverno attraverso le vie di fatto e senza chiedere permesso.
 
La Sesta Dichiarazione significa la costruzione di un nuovo progetto di nazione, di una nuova costituzione, e la messa in pratica del comandare obbedendo. Il CNI nell'anno 2006 decide di accompagnare L'Altra Campana e ratifica la sua adesione alla Sesta".
 
Dopo un interessante colloquio chiude la giornata Ernesto Ledesma, affermando che la Sesta ha la sua origine nei popoli indigeni, nella libera determinazione e nell'applicazione della loro autonomia. La libera determinazione è di natura antisistema ed anticapitalista. L'obiettivo della Sesta è riunire le lotte di tutti i settori e movimenti del basso a sinistra. L'avanzamento della Sesta dà origine alla repressione, ma quanto più ci reprimono noi reagiamo. Bisogna proseguire su questa strada e comprendere che una parte fondamentale della formazione dei movimenti sociali è ascoltare, e questo lo impariamo dalle compagne e compagni indigeni. 
 
Infine propone che l'incontro abbia un carattere risolutivo.
 
(Traduzione Comitato Chiapas "Maribel" – Bergamo)

domenica 11 maggio 2008

Inizia ad Atene l'incontro zapatista

> La Jornada - 10 maggio 2008
> Contro la repressione in Chiapas, 30 delegazioni europee affermano: "non
> siete soli"
> Inizia ad Atene l'incontro zapatista
> La campagna nel vecchio continente insiste sulla liberazione di tutti i
> prigionieri politici
> Hermann Bellinghausen
>
> Ad Atene, in Grecia, è iniziato venerdì l'Incontro Europeo in Difesa ed in
> Lotta con i Popoli Zapatisti e L'Altra Campagna del Messico. Sono presenti
> una trentina di delegazioni, collettivi, reti, piattaforme, gruppi ed
> organizzazioni, di Germania, Danimarca, Stato Spagnolo (compresi
> Catalogna,
> Aragona e Paesi Baschi), Francia, Grecia, Italia, Norvegia e Svizzera.
> Dagli
> Stati Uniti è arrivato il Movimento per la Giustizia del quartiere di East
> Harlem, New York.
>
> Si conta pure con l'appoggio di gruppi di Svezia, del Regno Unito, di
> Austria, Turchia e di tutti i gruppi che aderiscono alla Campagna Europea
> di
> Solidarietà con gli Zapatisti e Contro la Guerra in Chiapas che è nato in
> aprile rispondendo alle parole dette dal subcomandante Marcos in
> dicembre: "Noi che abbiamo fatto la guerra sappiamo riconoscere le strade
> attraverso le quali si prepara e si avvicina. I segnali di guerra
> all'orizzonte sono chiari. La guerra, la paura, ha quasi un odore. Ed ora
> si
> incomincia già a sentire il suo fetido odore sulle nostre terre".
>
> Sono presenti pure rappresentanze del Congresso Nazionale Indigeno del
> Messico e della Commissione Civile Internazionale di Osservazione dei
> Diritti
> Umani. Dalla Francia sono arrivati i gruppi musicali Turtle Ramblers e
> Kochise, per un concerto insieme ai Pink Tank Project, della Grecia.
>
> Da "l'Altra Europa, contraria al potere del denaro e della guerra", i
> partecipanti affermano, "con la stessa forza, convinzione ed intensità con
> cui l'abbiamo fatto in quel non tanto lontano 1994 e per il tradimento del
> febbraio 1995 da parte del governo messicano, come abbiamo fatto e
> continueremo a fare finché sarà necessario" che "gli zapatisti non sono
> soli".
>
> Infatti, "in innumerabili occasioni durante questi anni, ci siamo
> ritrovati
> soli in questo mondo dove non c'è un angolo libero dalla guerra
> neoliberale".
>
> Di fronte a questo "nuovo attacco che i popoli indigeni zapatisti
> subiscono
> da parte del governo messicano", la campagna europea si propone di
> attivarsi
> nei mesi che rimangono del 2008 con proteste, denunce ed atti di pressione
> riguardo alla realtà che si vive in Messico ed in Chiapas.
>
> La loro campagna internazionale insiste nell'adempimento degli Accordi di
> San
> Andrés, per la libertà di tutti i prigionieri politici e nel rispetto dei
> diritti umani. Inoltre, si pronuncia "contro i conflitti che subiscono le
> genti ed i popoli del Messico, soprattutto indigeni", generati dai governi
> federale e statali "con poliziotti, militari e paramilitari" e pure "il
> complice silenzio dei mezzi di comunicazione nazionali ed internazionali,
> in
> connivenza con gli interessi del neoliberalismo".
>
> (tradotto dal Comitato Chiapas di Torino)
>

giovedì 8 maggio 2008

SI RIAPRE IL CASO DI DIGNA OCHOA

 
 

La Jornada – Giovedì 8 maggio 2008
 
 
BENESTARE ALLA RIAPERTURA DEL CASO DI DIGNA OCHOA
Agustín Salgado
 
L'avvocatessa Pilar Noriega ed il presidente della Commissione dei Diritti Umani del Distretto Federale (CDHDF), Emilio Álvarez Icaza, si sono detti soddisfatti delle nuove linee di indagine che la Procura Generale di Giustizia del Distretto Federale sta seguento riguardo alla morte di Digna Ochoa. 
 
In interviste separate, entrambi sottolineano l'importanza della riapertura del caso dopo che due contadini di Guerreero hanno testimoniato davanti alle autorità ministeriali, che l'ex sindaco del municipio di Petatlán, Rogaciano Alva Álvarez, ordinò l'assassinio dell'attivista.
 
Pilar Noriega ha dichiarato: "Speriamo che si indaghi veramente. Che si seguano tutte le piste e, insisto, oltre a queste nuove dichiarazioni, anche analizzando le prove peritali conservate, come avvenne la rimozione del corpo, riguardare le fotografie scattate ed osservare le ferite inferte, perché è evidente che non si trattò di un suicidio. Speriamo che si indaghi a fondo".
 
Da parte sua, il difensore riferisce: "Mi sembra un'azione molto importante per tre ragioni: la prima, perché c'era già un mandato per rivedere il caso; la seconda, perché l'indagine svolta dalla CDHDF mostrava diverse irregolarità nel processo che non aiutavano, in nessuna circostanza, a ricostruire quanto accaduto, e la terza è perché ci sono ulteiori elementi che rivelano, attraverso di testimoni diretti, che ci sono altre possibilità, altre ipotesi".
(…)
 
(Traduzione Comitato Chiapas "Maribel" – Bergamo)

Torino,Presentazione Campagna 'Los Zapatistas No Estan Solos'

 
 

Il C.S.O.A. Gabrio
in collaborazione con l'Ass. YA BASTA MILANO
ed il COMITATO CHIAPAS DI TORINO
 
presentano
 
"LOS ZAPATISTAS NO ESTAN SOLOS!"
giovedì 15 maggio 2008
ore 21.00
Via Revello 3/5 Torino

Presentazione
- del progetto Cafè Rebelde Zapatista
- della campagna europea "LOS ZAPATISTAS NO ESTAN SOLOS!" 
- della Carovana Estiva in Chiapas
- Proiezione del video 'Construir Autonomia' - Riot Generation Video
- Mostra fotografica

 
Interverranno: Sergio e Mauro dell'Ass. Ya Basta Milano
                       Renza del Comitato Chiapas di Torino


*Campagna europea Los zapatistas no estan solos!

    *Per sostenere l'autonomia zapatista, i movimenti sociali 'in
      basso a sinistra' in Messico e nel mondo.
    *Per fermare le aggressioni e la guerra del governo messicano contro le comunità indigene del Chiapas.
    * Per diffondere le denuncie di violenze perpetrate contro le
      comunità zapatiste.
    **Per convergere nell'estate 2008 in molt@ da tutta Italia e da
      tutta Europa in Chiapas in solidarietà con gli zapatisti.

martedì 6 maggio 2008

Colle Val d'Elsa (Si) MERCOLEDÌ 7 MAGGIO 21.30 MERCOLEDÌ 7 MAGGIO 21.30

Theatrikos      Comune di Colle Val d'Elsa
       LIBERO CIRCUITO 2008   

RETE INDIPENDENTE DI TEATRI

TEATRO DEI VARII Via del Castello, 64-Colle Val d'Elsa (Si)

aprile-maggio '08


MERCOLEDÌ 7 MAGGIO 21.30
Compagnia Theatrikos

MERCOLEDÌ 7 MAGGIO 21.30

drammaturgia e regia

Aniello Ciaramella

con

     Ilaria Biagi, Aniello Ciaramella,

Gianluca Gabriele, Laura Taverni

Dal fondo di uno stato dimenticato (il Chiapas) di un paese dissestato (il Messico), il 31 dicembre 1993 qualcuno 'ruppe i piatti alla festa del nuovo anno': gli zapatisti disseroya basta! Non si trattava dell'ennesimo tentativo di un gruppo di guerriglieri, eravamo di fronte alla rivolta degli Indios che chiedevano democrazia libertà giustizia, 'per l'umanità e contro il neoliberismo'.

Il loro Subcomandante (perchè è il popolo indigeno il vero comandante), volto nascosto dal passamontagna nero, ha 'il fiore della parola', sia che racconti storie e leggende degli indios apprese dal Vecchio Antonio, sia che elabori aneddoti legati a Don Durito, il personaggio-scarafaggio-don chisciotte da lui inventato, sia che spedisca al mondo le 'Dichiarazioni dalla Selva Lacandona' e organizzi 'incontri intergalattici' contro la globalizzazione neoliberista.

La capacità narrativa e poetica di questo guerrigliero e poeta, combattente senza volto, destinato infatti a dissolversi insieme all'EZLN (Esercito Zapatista di Liberazione Nazionale), una volta vinta la rivoluzione, è al centro dello spettacolo: storie della creazione del mondo secondo le leggende del Chiapas, racconti legati alla lotta e alla vita delle popolazioni indie, analisi della situazione politica e mondiale nell'era della realtà globale.

Sono messaggi che provengono da una 'solitudine insonne', ma che incontrano la voce di moltitudini in cammino, gli esclusi ribelli resistenti, che sperano in un mondo più vivibile, che procedono facendo domande (preguntando caminar): la parola semplice che tocchi 'il cuore della gente umile e semplice'.  Per un mondo che contenga molti mondi, che contenga tutti i mondi...

dalle ore 18 alle 20,30

in collaborazione con:

Coordinamento Toscano Sostegno Lotta Zapatista e

Coordinadora rete libertaria in sostegno al movimento zapatista

con la presenza di rappresentanti dei due coordinamenti

proiezione di video (L'orto di Zapata, Donna e resistenza, Costruire autonomia ...), presentazione dei progetti di solidarietà, esperienze dirette di collaborazione con il Chiapas, vendita caffè zapatista...

ore 20,30 apertura aperitivo -buffet

ore 21,30 spettacolo

BIGLIETTI
Aperitivo e Spettacolo:
Interi 7,00 euro  - Ridotti 5,00  (soci, studenti e anziani)
INFO& PRENOTAZIONI
Theatrikos - tel/fax 0577 923762 - 339 4619090
theatrikos@tiscali.it      www.theatrikos.org
Teatro dei Varii (biglietteria) 0577 922642

       
Libero Circuito, di cui fa parte THEATRIKOS come spazio e come compagnia teatrale  è un progetto di ampio respiro che nasce con l'obiettivo di permettere la "circuitazione" delle produzioni delle compagnie teatrali indipendenti e che negli anni è cresciuto e si è strutturato arrivando, per questa edizione a contare undici spazi di ospitalità e più di venti   compagnie teatrali in tutta la regione.
La rassegna non vuole essere solo l'occasione di presentare al pubblico locale spettacoli di generi diversi, ma anche quella di aprire un confronto tra gli artisti e il pubblico.
 
                                                 Spettacoli già presentati

                                    MERCOLEDÌ 16 APRILE 21,30
                                        Compagnia Teatrale CAT

TRE DONNE
di Sylvia Plath

MERCOLEDÌ 23 APRILE 21.30
Straligut!

CASCANDO
di Samuel Beckett

 

lunedì 5 maggio 2008

Fw: [Ezln-it] Gli zapatisti ora alle prese con gli incendi dolosi

 
La Jornada – Sabato 3 maggio 2008
 
 
 
Gli zapatisti di 24 de Diciembre ora devono affrontare gli incendi dolosi
Hermann Bellinghausen (Inviato)
 
La Realidad, Chis. 2 maggio. Dopo il ritiro dei membri della Unión de Ejidos de la Selva (UES) dalle terre della comunità zapatista 24 de Diciembre, avvenuto lo scorso primo di aprile, il nuovo pericolo di provocazione sono gli incendi dolosi che in questa stagione asciutta si diffondono molto facilmente. La giunta di buon governo (JBG) "Hacia la esperanza", nell'intervista, denuncia che sono stati spenti vari focolai, apparentemente dolosi. 
 
Ne è stato registrato uno, provocato dai poliziotti statali preventivi che sono ancora accampati nei paraggi del villaggio zapatista. Il fuoco era sul punto di sfuggire al controllo mentre i poliziotti permettevano che si diffondesse. "Per spegnerlo sono dovute intervenire le donne, i bambini e gli uomini di 24 di Diciembre. E' stato distrutto un ettaro di bosco", dice la JBG.
 
"Non sappiamo che cosa continuano a 'vigilare' questi poliziotti, se quelli della UES hanno già tolto le loro case. Noi pensiamo che i poliziotti se ne devono andare. La loro presenza continua ad essere provocazione", aggiunge la giunta zapatista. 
 
Come sono provocazioni i ripetuti fuochi provocati da sconosciuti, che tengono in guardia le famiglie zapatiste. "Pensiamo che le persone che hanno lasciato la proprietà, perché il governo ha dato loro i soldi, continuano a cercare problemi".
 
La JBG spiega che non ha fatto nessun negoziato col governo del Chiapas. "Il pagamento di un'elevata somma di denaro agli invasori della UES, abitanti di Nuevo Momón, è stata una decisione di Juan Sabines. Lui ha voluto pagare un'altra volta queste terre che erano già state pagate molto bene" (al suo antico proprietario, il generale ed ex governatore Absalón Castellanos Domínguez).
 
Sebbene la stampa filogovernativa avesse appoggiato gli invasori della UES ed accusato gli zapatisti di "invadere" quei 525 ettari, è risaputo che l'ex finca era stata recuperata dalle basi dell'EZLN dopo l'insurrezione del 1994. Inoltre, che le 31 famiglie che si erano insediate lì, avevano subito persecuzioni ed esilio per più di un decennio, stabilendosi nel vecchio Rancho Momón, un accampamento militare che non solo è ancora lì, ma che si accaparra l'acqua ed ha appoggiato apertamente gli invasori mentre costruivano il loro "villaggio" Nuevo Gracias a Dios, mai realmente abitato.
 
La gente di 24 de Diciembre è nata in queste stesse terre, ma fu espulsa dall'invasione militare del 1995, e membri della UES di Nuevo Momón si impadronirono delle loro antiche terre ed abitazioni. Perseguitati e minacciati, alla fine hanno preso possesso del podere il 24 di dicembre del 2006. Subito è iniziata la "disputa" promossa da membri della UES. 
 
Arturo Jiménez, leader di questa organizzazione a Cruz del Rosario, ha "disconosciuto" gli invasori, ma non ci sono mai stati tentativi di dissuadere il gruppo dalle sue azioni di provocazione ed abusi. "Pensiamo che (Jiménez) si è espresso per il boicottaggio della società civile contro i Café de la Selva, che ha provocato loro delle perdite.
 
"Quelli di 24 de Diciembre hanno cominciato a costruire la loro scuola, una casa di salute e stanno installando le tubature per far arrivare un po' d'acqua". La JBG di La Realidad dice che hanno accesso solo ad un piccolo pozzo che alle famiglie non dà più di 30 litri di acqua al giorno. 
 
Così, queste terre, recuperate dai ribelli 14 anni fa, e pagate due volte dal governo, continuano ad essere sottratte alle famiglie tojolabales, sia per la permanenza dell'Esercito e della polizia statale, sia dai tentativi di sabotaggio dello gruppo stesso che è stato "indennizzato" dal governo abbondantemente e senza diritti reali.
 
 
(Traduzione Comitato Chiapas "Maribel" – Bergamo)

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