lunedì 23 luglio 2007

la Jornada Nel caracol di Morelia arrivano oltre 2.300 partecipanti

la Jornada – Lunedì 23 luglio 2007

- Nel caracol di Morelia arrivano oltre 2.300 partecipanti all'incontro

"Siamo qui per scrivere con sforzo degno la nostra storia": Zebedeo

HERMANN BELLINGHAUSEN

Ejido Morelia, Chis., 22 luglio. Da un lungo tavolo che riunisce il comando
zapatista, le autorità autonome della regione Tzoj Choj e rappresentanti di
Vía Campesina di diversi paesi, in questa domenica notte si ascolta una
catena di benvenuti cordiali e perfino spiritosi, soprattutto quando prende
la parola il comandante Zebedeo. Il numeroso presidium si trova su un palco
molto alto, eretto appositamente per questo secondo Incontro dei Popoli
Zapatisti con i Popoli del Mondo. Ai suoi piedi si stende l'arcobaleno che
da sempre ha caratterizzato lo spirito di questo caracol.

Secondo la "matematica" di Zebedeo, sono arrivati fin qui 2.335 partecipanti
da paesi che vanno da Germania, Argentina ed Australia fino ad Uruguay e
Venezuela, passando per Bolivia, Colombia, Croazia, Guatemala, Libano,
Giappone ed altre decine. Ma, innanzitutto, gli zapatisti salutano "i paesi
senza paese", affermazione che strappa un applauso dalla gente riunita per
l'evento politico culturale che apre la compagna Elisa, del municipio
autonomo Lucio Cabañas.

"Stiamo qui per scrivere con degno sforzo la nostra storia", afferma,
salutando i "fratelli e sorelle guerrieri" che hanno dato il sangue "nelle
nostre prime lotte". (...)

Con un'organizzazione impeccabile, come loro consuetudine, le basi di
appoggio dell'Esercito Zapatista di Liberazione Nazionale (EZLN) organizzate
nel caracol Corazón del Arco Iris de la Esperanza, questa sera accolgono
anche centinaia di rappresentanti di tutti i municipi di questo caracol e di
quelli di La Garrucha e Roberto Barrios.

Rappresentanti contadini di tutto il mondo, così come collettivi e gruppi
della Zezta Internazionale che sono qui, conosceranno da domani e per tre
giorni alcune delle esperienze autonomiste più solide del Chiapas.

A nome della giunta di buon governo, la compagna Ofelia ha dichiarato che
"camminando impariamo ad insegnare". All'imbrunire, oltre un centinaio di
miliziani, in uniforme ma disarmati, si sono appostati sul pendio di una
collina, quasi confondendosi con il verde e la terra del monte con i colori
delle loro divise.

Accompagnavano il subcomandante Marcos, il tenente colonnello Moisés ed
alcuni comandanti dell'EZLN.

Centinaia di presenti hanno visto per la prima volta in vita loro un
significativo spiegamento militare dei ribelli, senza altre armi che i
passamontagna e la loro eloquente presenza.

Quando s'è fatto buio, i giovani miliziani hanno disceso la collina
scortando il comando, poi hanno circondato i presenti quasi coprendola tutta
la spianata del caracol. Dopo "l'atto politico" ha avuto inizio il
"programma culturale", perchè da queste parti le feste ed i balli sono
intesi come cultura.

Quindi, l'allegria comprende teatro rurale, poesie e canzoni. I lavori dei
prossimi giorni consisteranno inoltre in decine di testimonianze ed
esperienze consolidate. Gli invitati alla festa sono venuti, dunque, ad
imparare ed insegnare come si costruiscono le resistenze che da lassù in
alto non vedono se non solo per cercare di distruggerle.

(Traduzione Comitato Chiapas "Maribel" –

domenica 22 luglio 2007

Domenica 22 luglio 2007 03:55 Incontro tra i popoli zapatisti e i popoli del mondo -



Carovana "Construir Autonomia", Caracol Oventic


La carovana dell’Associazione Ya Basta anche oggi ha partecipato alle plenarie nel Caracol di Oventic, nella seconda giornata di lavoro del II Incontro Internazionale tra gli Zapatisti e i Popoli del Mondo.
Durante la mattinata si sono svolte due assemblee plenarie: la prima ha riguardato l’altro governo, le Giunte del Buon Governo hanno raccontato la loro esperienza nella costruzione dell’autonomia, e in che modo portano avanti l’autogoverno nelle comunita’.
Per governare le Giunte del Buon Governo si basano sul "proporre e non imporre", le decisioni vengono prese attraverso assemblee generali democratiche e non viene deciso niente che il popolo non voglia, gli stessi rappresentati delle giunte sono scelti dal popolo attraverso assemblee democratiche.
Il lavoro delle Giunte, coordinato con gli altri municipi autonomi per rafforzare l’autonomia e la resistenza dei villaggi, e’ del tutto fuori dai partiti politici e gli appoggi arrivano dai fratelli e dalle sorelle delle organizzazioni solidarie. Anche oggi alla plenaria sono seguite le domande dei partecipanti al tavolo di lavoro.

La seconda plenaria ha riguardato l’autonomia: le basi d’appoggio zapatiste hanno raccontato in che modo portano avanti il percorso di autogoverno iniziato nel 1994, spiegando come il 1 gennaio di quell’anno sia iniziata la loro guerra contro i malgoverni e per l’autonomia e la libera determinazione dei popoli indigeni. Anche gli antenati si autogovernavano, ma l’arrivo dei conquistadores ha portato imposizioni, umiliazioni e disprezzo, per questo adesso costruire autonomia e autogoverno un’altra volta, e’ un passo molto importante per gli zapatisti.
Inoltre le basi d’appoggio hanno continuato la plenaria spiegando come l’educazione autonoma sia un passo in piu’verso l’autonomia: i promotori di educazione insegnano sia in spagnolo che nei dialetti locali, recuperando la storia del levantamiento indigeno che normalmente nei libri viene censurata dal governo.

Nell’ultima parte della mattinata e’ intervenuto anche il Subcomandante Marcos, che ha raccontato la storia di diverse popolazioni indigene in varie parti del paese, che resistono ogni giorno a sfruttamento e umiliazioni e vedono distrutta la loro terra per il desiderio di business di pochi imprenditori, che, come ad esempio nell’Isola del Tiburon, decidono sulla loro testa di costruire infrastrutture per villeggianti occidentali.
Marcos ha poi nuovamente lanciato il I Incontro dei Popoli Indigeni di tutto il Sudamerica, che si svolgera’ in ottobre all’interno di un villaggio indigeno nella regione di Sonora.

Domenica 22 luglio 2007 03:55 Incontro tra i popoli zapatisti e i popoli del mondo

Domenica 22 luglio 2007 03:55 Incontro tra i popoli zapatisti e i popoli del mondo

Carovana "Construir Autonomia", Caracol Oventic

 

La carovana dell'Associazione Ya Basta anche oggi ha partecipato alle plenarie nel Caracol di Oventic, nella seconda giornata di lavoro del II Incontro Internazionale tra gli Zapatisti e i Popoli del Mondo.
Durante la mattinata si sono svolte due assemblee plenarie: la prima ha riguardato l'altro governo, le Giunte del Buon Governo hanno raccontato la loro esperienza nella costruzione dell'autonomia, e in che modo portano avanti l'autogoverno nelle comunita'.
Per governare le Giunte del Buon Governo si basano sul "proporre e non imporre", le decisioni vengono prese attraverso assemblee generali democratiche e non viene deciso niente che il popolo non voglia, gli stessi rappresentati delle giunte sono scelti dal popolo attraverso assemblee democratiche.
Il lavoro delle Giunte, coordinato con gli altri municipi autonomi per rafforzare l'autonomia e la resistenza dei villaggi, e' del tutto fuori dai partiti politici e gli appoggi arrivano dai fratelli e dalle sorelle delle organizzazioni solidarie. Anche oggi alla plenaria sono seguite le domande dei partecipanti al tavolo di lavoro.

La seconda plenaria ha riguardato l'autonomia: le basi d'appoggio zapatiste hanno raccontato in che modo portano avanti il percorso di autogoverno iniziato nel 1994, spiegando come il 1 gennaio di quell'anno sia iniziata la loro guerra contro i malgoverni e per l'autonomia e la libera determinazione dei popoli indigeni. Anche gli antenati si autogovernavano, ma l'arrivo dei conquistadores ha portato imposizioni, umiliazioni e disprezzo, per questo adesso costruire autonomia e autogoverno un'altra volta, e' un passo molto importante per gli zapatisti.
Inoltre le basi d'appoggio hanno continuato la plenaria spiegando come l'educazione autonoma sia un passo in piu'verso l'autonomia: i promotori di educazione insegnano sia in spagnolo che nei dialetti locali, recuperando la storia del levantamiento indigeno che normalmente nei libri viene censurata dal governo.

Nell'ultima parte della mattinata e' intervenuto anche il Subcomandante Marcos, che ha raccontato la storia di diverse popolazioni indigene in varie parti del paese, che resistono ogni giorno a sfruttamento e umiliazioni e vedono distrutta la loro terra per il desiderio di business di pochi imprenditori, che, come ad esempio nell'Isola del Tiburon, decidono sulla loro testa di costruire infrastrutture per villeggianti occidentali.
Marcos ha poi nuovamente lanciato il I Incontro dei Popoli Indigeni di tutto il Sudamerica, che si svolgera' in ottobre all'interno di un villaggio indigeno nella regione di Sonora

foto da globalproject

Los zapatistas reúnen en México a miles de personas para debatir sobre el futuro

22.7.07

Los zapatistas reúnen en México a miles de personas para debatir sobre el futuro

DELEGADOS DE 40 PAÍSES

Los zapatistas reúnen en México a miles de personas para debatir sobre el futuro

EFE

OVENTIK (MÉXICO).- Unos tres millares de personas, entre indígenas zapatistas y delegados de más de 40 países, participan en la reunión de bienvenida en las montañas de Chiapas, en el sureste mexicano, para intercambiar experiencias de sus luchas anticapitalistas.

Acompañados por el subcomandante Marcos, los principales comandantes de la guerrilla zapatista invitaron a los 3.000 participantes a que durante una semana convivan con los pueblos autónomos para conocer el sistema de organización que mantienen al margen del Gobierno mexicano desde hace 14 años.

"Estamos convencidos de que el único camino que tenemos es la unidad, la organización y el hermanamiento de nuestras luchas para construir un mundo donde tengamos una vida más justa y humana", dijo en el discurso de bienvenida la comandanta Hortencia, una tseltal con el rostro cubierto y ataviada con una blusa multicolor.

Esta reunión, denominada Encuentro de los pueblos zapatistas con los pueblos del mundo, se desarrollará en tres de los bastiones zapatistas ubicados en las regiones Altos, Selva y Frontera, que serán visitados por los activistas extranjeros en el transcurso de la semana.

En Oventik concluyó el sábado por la noche con una fiesta popular la primera fase, iniciada el viernes, y el domingo los asistentes se trasladarán a la localidad de Morelia, en el municipio de Altamirano, para comenzar el lunes la segunda fase.

Aunque una buena parte de los asistentes dirige sus miradas y cámaras hacia la popular figura del subcomandante Marcos, fueron los indígenas, integrantes de la juntas de gobierno rebeldes, quienes explicaron cómo se trabajará en las mesas de reflexión en las que se conocerán sus experiencias para resolver los problemas cotidianos de sus pueblos, especialmente respecto a salud y educación.

El comandante Moisés explicó que las autoridades mexicanas utilizan los servicios públicos de salud "para dividir y desorientar a la población"

Por su parte, una comisión de indígenas encargada de la educación informó de que más de 60 escuelas imparten educación primaria en los territorios rebeldes con materias acordes a la cultura de cada pueblo indígena.

Entre los participantes destacan diversos líderes como Soraia Soriano, del Movimiento Sin Tierra (MST) de Brasil; Tsirisoa Rakotonimaro, de la Confederación Campesina de Madagascar; Dong Uk Min, de la Liga Campesina de Corea; y George Naylor, de la Coalición Nacional de Agricultores Familiares (NFFC) de EEUU.

La clausura del encuentro está programada para el 28 de julio en la comunidad de La Realidad, en el corazón de la selva Lacandona.
http://www.elmundo.es/elmundo/2007/07/22/internacional/1185088089.html

venerdì 20 luglio 2007

GLI ZAPATISTI APPOGIANO LA APPO

La Jornada – Venerdì 20 luglio 2007

 

GLI ZAPATISTI APPOGIANO LA APPO

Elio Henríquez e Angeles Mariscal
 
San Andrés Larráinzar, Chis., 19 luglio. La giunta di buon governo (JBG) degli Altos del Chiapas ha comunicato che tutto è pronto affinché questo venerdì incominci ad Oventic, in questo municipio, il Secondo Incontro dei Popoli Zapatisti con i Popoli del Mondo. 
 
"I nostri cuori sono felici in attesa di molti fratelli del Messico e di altri paesi", ha dichiarato un membro della JBG con sede nel caracol zapatista degli Altos.
 
La JBG ha informato che decine di indigeni basi di appoggio dell'Esercito Zapatista di Liberazione Nazionale (EZLN) lavorarono da settimane per allestire i luoghi dove arriveranno i visitatori nazionali e stranieri. Decine di invitati sono arrivati questo giovedì, sia provenienti dagli Altos del Chiapas sia da fuori del Messico, per partecipare alla riunione di inaugurazione questo venerdì ad Oventic, e che finirà il 28 luglio nel caracol di La Realidad, municipio di Las Margaritas.
 
Nel pomeriggio sono stati installati banchetti per la vendita di alimentari ed artigianato, e la copertura in plastica per proteggere il luogo della riunione dalla pioggia. 
 
D'altra parte, in un'affollata manifestazione realizzata a Tuxtla Gutiérrez, il Comando Generale dell'EZLN ha espressoil suo appoggio totale alla lotta dell'Assemblea Popolare dei Popoli di Oaxaca (APPO).
 
Attraversi i comandanti David, Hortensia e Guillermo, l' EZLN ha invitato tutte le organizzazioni sociali indipendenti ad unirsi "per difenderci contro questa ondata di violenza".
 
"I compagni e fratelli di Oaxaca stanno subendo la brutale repressione. Allora, dov'è lo stato di diritto? Dov'è la libertà di espressione? Dov'è la giustizia di qui tanto parlano?", ha chiesto la comandante Hortensia davanti a circa 2 mila membri e simpatizzanti dell'EZLN.
 
(Traduzione Comitato Chiapas "Maribel" – Bergamo)

giovedì 19 luglio 2007

18 Luglio 2 parte


Dai racconti delle lettere dei detenuti si delinea una situazione molto critica per loro. Quasi tutti denunciano di subire maltrattamenti e angherie da parte delle guardie. I cibi che danno loro da mangiare sono spesso andati a male.

I cibi che i familiari portano loro di solito non li fanno entrare e se li fanno entrare quasi mai arrivano al prigioniero. Anche far uscire messaggi e lettere dal carcere e`molto difficile. Di solito i detenuti riescono a far mandare notizie e messaggi ai loro familiari e i loro amici attraverso la collaborazione di religiosi che possono entrare nelle galere con la scusa di predicare la parola di dio.

In una lettera un prigioniero di Lazaro Cardenas, municipio di Huitiupan, racconta di essere stato arrestato nel maggio del 2007 con l accusa falsa di secuestro di persona. Un giorno e' entrata la polizia judicial nella sua casa, senza dirgli il motivo lo hanno prelevato. Gli hanno bendato gli occhi, poi lo hanno torturato. Quando stava per perdere coscienza lo hanno costretto a firmare un foglio in cui dichiarava la colpevolezza del secuestro. Afferma di aver sempre partecipato alle lotte per la terra della sua comunita`e si dichiara appartenente all organizzazione zapatista. Durante i numerosi interrogatori, nonostante la sua detenzione ufficiale e` per un secuestro, gli aguzzini gli chiedevano notizie su delle presunte armi e soprattutto sui nomi dei suoi compagni di lotta.

Questa storia e`molto simile a quella di molti altri, che come lui dichiarano di essere stati arrestati con false accuse, ma il vero motivo e' che sono contadini poveri che reclamano il diritto ad avere un pezzo di terra di cui vivere.

In tutte le lettere si sente forte la sensazione che hanno questi detenuti di non sentirsi soli. Numerosi i ringraziamenti a tutti coloro che gli scrivono e che si stanno battendo per la loro liberazione.

Commoventi anche gli interventi dei familiari dei detenuti. Molte donne, giovani madri con figli da mantenere che raccontano di essere stati privati dei loro mariti o fratelli, anche da diversi anni. Persone povere e senza i mezzi per poter far qualcosa, che adesso cominciano a sentirsi piu`fiduciose e incoraggiate da questa grande mobilitazione a livello nazionale che ormai da alcuni mesi sta crescendo e lotta come puo`per la liberazione dei prioginieri politici. Prigionieri le cui uniche colpe sono l' essere poveri e l' avere una grande dignita`.

Oggi 18 luglio si e' svolta nella citta`di San Cristóbal

Oggi 18 luglio si e' svolta nella citta`di San Cristóbal una manifestazione contro la repressione e per la liberta`dei prigionieri politici promossa dalle orgazzazioni aderenti alla otra campaña. Contemporaneamente si e' svolta una iniziativa gemella nella Citta`di Messico.

Il Messico nel 2007 e' il paese dell' America Latina con il piu`alto numero di prigionieri politici. Il governo di Felipe Calderon negli ultimi mesi ha promosso una politica volta ad aumentare i finanziamenti all' esercito e soprattutto la presenza di militari nei territori rurali abitati da contadini poveri e dalle popolazioni indigene.

La versione ufficiale e`che questa massiccia presenza dei militari debba servire a contrastare il narcotraffico e il terrorismo.

Tutti in Messico si rendono conto che questi sono solo dei falsi problemi.

Il vero problema che vede il governo messicano e`la presenza di contadini e dei popoli indigeni che non sono dispidti a lasciare le terre che hanno sempre abitato e che continuano a dar loro da viuvere, per lasciare spazio agli interessi delle grandi multinazionali che vogliono solo sfruttare intensivamente le risorse naturali provocando gravi danni all' ambiente.

Inoltre in quest' ultimo anno il governo e sopreattutto la polizia messicana hanno mostrato la loro vera faccia nelle numerose repressioni nei confronti dei movimenti sociali. Basti pensare ai casi piu' famosi come Atenco nel maggio dello scorso anno con piu' di 200 persone arrestate e tra questi una trentina di donne violentate dai poliziotti. Oaxaca nell' inverno scorso con decine di arresti, desaparecidos, e una quindicina di omicidi di persone che partecipavano alla mobilitazione popolare. Ancora a Oaxaca pochi giorni fa un altro episodio in cui la polizia ha attaccato violentemente e senza ragione una manifestazione popolare pacifica, con piu' di trenta arresti e un morto colpito da un lacrimogeno. Questi sono solo i casi piu' famosi perche' quotidianamente avvengono detenzioni illegali di contadini che hanno come loro unica colpa quella di reclamare un pezzo di terra di cui poter vivere.

La manifestazione si e' mossa nel mattino per le vie della citta' con una presenza di qualche centinaio di persone, tra cui molti internazionali. Ci sono stati alcuni interventi in Plaza de la Resistencia, davanti alla cattedrale. E' stato letto il "Manifesto contro la repressione e per un Messico in liberta'" che comincia con la frase: "Il maggiore nemico dello stato di diritto e' la cecita' dei governanti di fronte alla poverta', alla disoccupazione, alle pessime condizioni della sanita' per la cittadinanza".

"Il maggior nemico dello stato di diritto è l' impunità, assoluta, storica, constante e attuale nella quale attuano i poteri politici ed economici con un totale disprezzo per la popolazione, per le culture popolari, per la natura". "Il maggiore nemico dello stato di diritto e`il diritto del denaro, la legge per cui chi tanto ha tanto vale e se non hai niente non vali niente".

"E la terra....e' per chi ha soldi sufficienti per comprarla, per usarla per il proprio benificio imprenditoriale e non di coloro che durante generazioni la amarono, la lavorarono, la protessero e la consegnarono a noi che ora viviamo perche' la passiamo a coloro che nasceranno domani".

"Tutto si compra e si vende; la legge del denaro; l'unico diritto e' il diritto del denaro. Addio stato del diritto, addio".

E quandole voci di coloro che soffrono questa situazione si alzano per dire la loro, per reclamare diritti sascri, allora non c'e' solo la cecita' e la sordita' dei governi, ma arriva la repressione".

"La persecuzione, la detenzione violenta e arbitraria, i gas lacrimogeni che in questo paese uccidono persone, la sparizione di cittadini che furono arrestati da qulche autorita', il carcere, il giudizio senza il rispetto di una corretta difesa, le condanne smisurate, vendicative, condanne a morte mascherate da sessant'anni di carcere. Centinaia, migliaia di poliziotti affrontano con armi di tutti i tipi a cittadini e cittadine che marciano, che portano striscioni, che reclamano giustiuzia, educazione, sanita', alimenti, casa, diritto ad alsare la loro voce".

"Per questo, oggi nella citta' di San Cristobal, nello stato del Chiapas, ortganizzazioni, collettivi, famiglie e individui aderenti alla otra campaña, manifestiamo per la creazione di un' istanza nazionale di lotta contro la repressione; un'istanza che raggruppi le forze di ogni stato, di ogni zona, di ogni organizzazone, di ogni cittadino e cittadina che cerca di impedire ai potenti la soluzione della violenza e l'ingiustizia di fronte alla voce, il reclamo e la costruzione di una patria per tutti e tutte e non solo perche' il denaro sia la legge e la ragione del potere dello stato".

Nel corteo erano presenti anche due striscioni "la voz del los Llanos" e " la voz del Amate".

Rappresentavano detenuti politici di due carceri del Chiapas che si sono organizzate all'interno del luogo di detenzione e che aderiscono alla otra campaña.

Sul mezzo del giorno circa un centinaio di manifestanti si sono trasferiti al carcere del los Llanos, chiamato Cereso 5, distante circa 15 km dalla citta¡ di san crisobal. Davanti al carcere, per tutto il pomeriggio, e' stato organizzato un presidio con un impianto di diffusione acustica. Sono state cantate canzoni, slogan, sono state lette delle lettere di prigionieri politici ed hanno parlato alcuni familiari dei detenuti.

Il 15 luglio resoconto dell' incontro a oventic


Il 15 luglio la delegazione del Coordinamento toscano in sostegno alla
lotta zapatista si e' recata a Oventik per incontrare le autorita' della
giunta di buon governo del caracol. Dopo aver sottolineato l'importanza di
un continuo appoggio tra realta' in lotta in tutto il mondo, la delegazione
ha chiesto informazioni riguardo l'andamento dei progetti di collaborazione
tra il comune di Empoli e il municipio autonomo di San Juan de la Libertad
( municipio che compone con altri sei il caracol di Oventik ). Questi
progetti sono finalizzati a fornire un sostegno allo sviluppo
dell'educazione nelle comunita' autonome, in particolare alla costruzione
di una biblioteca. La giunta ha ringraziato i compagni e le compagne del
Coordinamento e il comune di Empoli per il loro appoggio alla lotta
zapatista, augurandosi vivamente che queste forme di solidarieta'
proseguano. Successivamente e' stato fatto presente che le risorse
economiche stanziate all'interno del progetto sono state utilizzate per far
fronte alle necessita' piu' impellenti per la vita sociale delle comunita',
come testimonia la costruzione della scuola secondaria presente a Oventik.

LA ESCUELA SECONDARIA AUTONOMA REBELDE ZAPATISTA
Il sistema educativo autonomo zapatista e' uno dei tasselli fondamentali
per queste comunita' ribelli nel loro percorso verso l'autonomia e
l'autogoverno.
Nel territorio riunito all'interno del caracol di Oventik si trovano alcune
scuole primarie, ma per quanto riguarda la scuola secondaria,
corrispondente al nostro insegnamnto medio e superiore, l'unica attiva in
tutta la regione e' la ESARZ, situata nel caracol di Oventik. Per questo
gli alunni che vi studiano provengono da comunita' lontane anche ore di
cammino; vivono nella scuola per periodi continuativi di due o tre mesi,
tornando a casa per brevi pause di alcuni giorni. A differenza delle scuole
primarie dove la comunita' ha a proprio carico il mantenimento del solo
maestro, la ESARZ di Oventik deve garantire il vitto e l'alloggio gratuito
anche a tutti gli studenti e le studentesse.
La scuola ESARZ offre un servizio veramente importante per le comunita'
zapatiste degli Altos, perche' e' l'unico modo che hanno le ragazze e i
ragazzi per conseguire un insegnamento superiore. La scuola ESARZ ha un
continuo bisogno di ricevere finanziamenti per garantire gli alimenti e il
materiale didattico agli alunni e alle alunne che ci studiano.
Le lezioni sono impartite da maestri indigeni, chiamati promotori
dell'educazione, i quali non percepiscono alcun salario per il proprio
lavoro, ma ricevono un luogo per dormire e gli alimenti dalla comunita'
alla quale offrono il loro servizio. Le lezioni di solito sono impartite in
lingua indigena e in spagnolo, si studia la storia dei popoli che da sempre
hanno popolato queste terre, a differenza dei programmi governativi che
fanno cominciare lo studio della storia dalla conquista da parte degli
europei. Si studia la matematica e inoltre si danno agli alunni
insegnamenti utili per la vita di tutti i giorni, come ad esempio il lavoro
agricolo, ma allo stesso tempo vengono trattati temi molto legati alla
lotta zapatista come il rispetto dei diritti umani.

Ci siamo congedati con l'impegno di rincontarsi il 20 luglio in occasione
della prima giornata dell' Incontro tra i popoli zapatisti e i popoli del
mondo per discutere di progetti futuri.



martedì 17 luglio 2007

VIETATO L'INGRESSO

[...]Alcuni partecipanti internazionali, in particolare provenienti dallo Stato Spagnolo, hanno segnalato "intoppi" consolari nelle missioni del governo messicano, così come la consegna di visti con "limitazioni inusuali". In alcuni casi (come quello della delegazione di Vía Campesina del Madagascar), i consolati del Messico hanno negato il permesso per entrare nel paese a persone che sarebbero venute all'incontro zapatista in Chiapas, senza spiegarne il motivo.


La Jornada, Lunedì 16 luglio 2007

(tradotto dal Comitato Chiapas "Maribel" Bergamo)

GUELAGUETZA POPULAR, SCONTRI A OAXACA

La festa della Guelaguetza Popular convocata dalla APPO e dalla Sezione 22 del sindacato dell’educazione si e’ conclusa con un pomeriggio di scontri, tra i manifestanti e diverse forze di polizia attorno all’auditorio del Cerro del Fortin nella capitale di Oaxaca. I manifestanti, parte della APPO e di altre organizzazioni e collettivi del movimento come VOCAL, aderente all’Altra Campagna, sono stati attaccati mentre si avvicinavano all’Auditorio Guelguetza per protestare contro la presenza della polizia.
La festa che oggi si sarebbe dovuta svolgere a Oaxaca era parte di una tre giorni iniziata venerdi 14 luglio. Quel giorno, l’esercito, la polizia federale preventiva e la polizia statale avevano circondato ed occupato la zona dell’auditorio con l’obiettivo di impedire la manifestazione che era stata annunciata dalla APPO alcune settimane fa. Il programma della Guelaguezta Popular, contrapposta alla criticatissima versione commerciale della ricorrenza, sponsorizzata dal governo di Ulises Ruiz Otriz. Venerdi e sabato la festa si e’svolta in pace e con la partecipazione di migliaia di persone alle attivita’culturali e ludiche culminate nella Calenda di sabato pomeriggio, una sfilata dei gruppi folklorici delle 8 regioni di Oaxaca per i quartieri della citta’con bande musicali e pupazzi giganti. L’iniziativa e’stata un successo, almeno 15000 persone hanno attraversato la citta’con una grande festa carnevalizia. Non sono mancati comunque i momenti di tensione con un convoglio di polizia che aveva attraversato il centro con atteggiamento minaccioso.
La assemblea della APPO nella serata di sabato con un comunicato aveva annunciato di non voler svolgere la Guelaguetza nell’auditorio militarizzato per evitare scontri ed aveva proposto la piazza della Danza come alternativa. Durante la mattinata un gruppo di manifestanti ha deciso di raggiungere comunque l’auditorio per protestare contro l’assedio e contro un meeting di simpatizzanti del PRI promosso da Beatriz Paredes, coordinatrice nazionale del partito all’interno dell’auditorio. Mentre la APPO e la sezione 22 annunciavano comunque l’intenzione di svolgere lo spettacolo finale della Guelaguetza nella Piazza della Danza, i manifestanti sono stati attaccati dalla polizia.
Le cariche sono state brutali, la polizia ha usato abbondantemente i lacrimogeni ed i manifestanti si sono difesi formando barricate con autobus e automobili e rispondendo alle cariche.
In serata il governo di Oaxaca ha presentato una inusuale lista ufficiale di 40 detenuti e detenute, tra cui 5 in ospedale a cui forse nelle prossime ore se ne potranno aggiungere altri. I feriti sono decine, la maggior parte sono stati curati in abitazioni private per evitare l’arresto.
Il sito indipendente www.oaxacalibre.org riporta la morte di un giovane Emeterio Merino Cruz Vásquez dopo le 20 di oggi, il ragazzo era stato ferito nel pomeriggio da una granata lacrimogena.
Notizie, collegamenti radio e fotografie su:http://oaxacaenpiedelucha.blogspot.com/
cml.vientos.info
da Oaxaca-Citta del Messico
v.s. Associazione Ya Basta!

(Global_mx-martedì 17 luglio 2007)

lunedì 16 luglio 2007

DALLA TOSCANA UNA DELEGAZIONE PER INCONTRARE I POPOLI ZAPATISTI

il primo gennaio '94, in uno dei più poveri stati del sud est messicano, il Chiapas, i poveri dei poveri dopo più di cinquecento anni di sfruttamento e schiavitù, innalzavano la bandiera della dignità e dell'orgoglio per urlare al mondo intero la loro sete di giustizia, democrazia e libertà in un mondo dove più della metà della sua popolazione vive in estrema povertà, priva dei diritti elementari, ostaggio delle multinazionali straniere e della guerra permanente. Ad organizzare quella che oramai è storicamente riconosciuta come il "levantamiento" furono donne e uomini di varie etnie Maya organizzate nel Esercito Zapatista di Liberazione Nazionale, un’esperienza che rappresenta ancora oggi dopo 14 anni una delle realtà più interessanti dell’America latina.

Dal 20 AL 28 LUGLIO in Chiapas, nei territori zapatisti, si svolgerà il SECONDO INCONTRO DEI POPOLI ZAPATISTI CON I POPOLI DEL MONDO, incontro a cui parteciperà il coordinamento toscano di sostegno alla lotta zapatista (all’interno della Carovana di YA BASTA "Construendo Autonomia") con una delegazione composta dai compagni del csa intifada di Empoli dai Cobas dal collettivo precari di Empoli, dal movimento antagonista toscano e per la prima volta da un rappresentante del movimento di lotta per la casa di Firenze che consegnerà una lettera di saluto ai popoli zapatisti . Una delegazione di movimento in” movimento” nei territori zapatisti, una presenza per sottolineare ancora una volta la solidarietà nei confronti delle sorelle e fratelli zapatisti, e la volontà di confrontarsi per condividere metodi e strategie di lotta per la costruzione di un mondo nuovo.

Oltre alla partecipazione ai vari tavoli delle sessioni plenarie dell’incontro, la delegazione lavorerà per:

1) Rafforzare i Patti di Amicizia già esistenti con i Municipi Autonomi. ( come quello tra Empoli e san Juan de la libertad )

2) Promuovere nuovi Patti di Amicizia
3) Verificare lo stato di avanzamento dei progetti sostenuti in questi anni.

Per chi volesse seguire il secondo incontro zapatista basta collegarsi alla web del csa intifada www.ecn.org/intifada o a global project www.globalproject.info/index-it.html

COORDINAMENTO TOSCANO DI SOSTEGNO ALLA LOTTA ZAPATISTA

Per info EMAIL intifada@ecn.org

Lettera del Movimento di lotta x la casa alle comunità zapatiste

Alle Comunità Zapatiste

Fratelli e sorelle delle comunità resistenti,

Vi scriviamo da una delle città che è considerata tra le più belle e straordinarie dell'intero pianeta. Vi scriviamo da Firenze, patrimonio universale dell'arte e della cultura, patrimonio della storia e di una millenaria cultura di pace. Ma proprio per questo straordinariamente economicamente impossibile da vivere.

Il nostro movimento, a differenza di voi, è un piccolo movimento composto da uomini, donne e bambini, che sono stati costretti a occupare tanti stabili sfitti perché i costi imposti nel mercato-casa sono impossibili per chiunque viva del proprio salario. Il nostro movimento è composto da tante persone che a Firenze sono nati, ma anche da tantissimi migranti che in questa città vivono e lavorano. Quasi 2000 persone "strozzate" da un mercato impossibile, e da una città che ha ridotto la vita quotidiana a merce di scambio. Una città che vive unicamente in funzione dei profitti, una città che cancella i diritti inalienabili di ciascuna persona, cancellando anche la sua storia.

In questo senso vi siamo molto vicini. Viviamo in dodici Comunità Resistenti, ossia dodici stabili occupati, circondati da sgomberi, sfratti e tanti processi.

Siamo protagonisti delle lotte contro la guerra e il razzismo. Le consideriamo lotte di trasformazione tanto importanti quanto l'affermazione dei diritti sociali e di esistenza di ciascuno di noi.

Siete molto lontani, ma l'eco delle vostre lotte ci arrivano quotidianamente, per questo vi sentiamo terribilmente vicino a noi.

Dalle nostre piccole Comunità Resistenti un fortissimo abbraccio e la ricerca possibile di un mondo migliore che si liberi dalle guerre da razzismo dalle barriere economiche, dalle diseguaglianze.

Qualcosa unisce tanti popoli nel pianeta, questo "qualcosa" è il desiderio di riscatto, di rivolta di affermazione forte di diritti cancellati dalla violenza e dalla prepotenza economica e dai poteri che la governano.

Loro globalizzano la guerra e lo sfruttamento,

A noi il compito di estendere il tutto il pianeta la voglia di un mondo migliore.

LE COMUNITA' RESISTENTI DEGLI STABILI OCCUPATI DI FIRENZE - IL MOVIMENTO DI LOTTA PER LA CASA

mercoledì 11 luglio 2007

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