venerdì 17 ottobre 2014

FIRMA: GIUSTIZIA PER GLI STUDENTI MESSICANI MASSACRATI E DESAPARECIDOS

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Il 26 settembre nella città di Iguala, nello stato di Guerrero della Repubblica Messicana, gli studenti della Scuola Normale Rurale di Ayotzinapa stavano realizzando una raccolta fondi per partecipare alla manifestazione nazionale in memoria del massacro di centinaia di studenti a Tlatelolco il 2 ottobre 1968.
Si trovavano su degli autobus quando dei mezzi della polizia ha bloccato loro la strada, gli studenti hanno cercato di stabilire un dialogo con i poliziotti e poter passare ma sono stati accolti a spari uccidendo immediatamente uno degli studenti; il risultato finale è stato di 6 persone uccise, 25 feriti e 43 studenti desaparecidos dalla polizia municipale.
Secondo le dichiarazioni di alcuni detenuti, l'ordine di sequestrare gli studenti è arrivato dal dal direttore della Pubblica Sicurezza del municipio - oggi latitante - e l'ordine di ucciderli è arrivato da El Chuky, membro dell'organizzazione mafiosa“Guerreros Unidos".
Sono stati ritrovati dei resti in alcune fosse clandestina che però non corrispondono ai corpi degli studenti desaparecidos.
C'è una raccolta di firme per sottoscrivere un comunicato per denunciare che questo è un crimine di stato, chiedere giustizia e la riconsegna in vita dei desaparecidos.


 
 
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Ayotzinapa: Crimen de Estado
A la opinión pública nacional e internacional A la sociedad civil A los pueblos y naciones que integramos a la nación mexicana

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From: <solchiapas@nodo50.org>
Date: 2014-10-17 13:05 GMT+02:00
Subject: FIRMA: JUSTICIA PARA ESTUDIANTES de MEXICO MASACRADOS Y DESAPARECIDOS
To: lista_de_destinatarios_oculta
El día 26 de septiembre en la ciudad de Iguala, en el estado de Guerrero de la República Mexicana, estudiantes de la Escuela Normal Rural de Ayotzinapa se encontraban realizando una colecta para recaudar fondos económicos para poder asistir a la marcha nacional en memoria de la masacre de cientos de estudiantes en Tlatelolco el 2 de octubre de 1968.
 
Se transportaban en autobuses, cuando vehículos policiales les cerraron el paso, los estudiantes intentaron establecer diálogo con los policías y solicitarles el libre tránsito, y fueron recibidos a tiros, ejecutandose de manera instantánea a uno de los estudiantes; el resultado final fué de 6 personas asesinadas, 25 heridas y 43 estudiantes desaparecidos por la policía municipal.
 
De acuerdo a las declaraciones de algunos detenidos, la orden del secuestro fue dada por el director de Seguridad Pública del municipio –hoy prófugo de la justicia- y la orden de asesinarlos la dio El Chuky, integrante de los “Guerreros Unidos”, organización mafiosa.
 
Se han encontrado cuerpos calcinados en fosas clandestinas que no se corresponden a los estudiantes desaparecidos.
 
Hay una petición de firmas para suscribir un comunicado denunciando que es un crimen de estado, exigiendo justicia y la presentación con vida de los desaparecidos.
 

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NO A LA GUERRA
PLATAFORMA DE SOLIDARIDAD CON CHIAPAS Y GUATEMALA DE MADRID
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IN MEMORIAM MAESTRO GALEANO

¡SI NOS TOCAN A UN@, NOS TOCAN A TOD@S!

¡L@S ZAPATISTAS NO ESTAN SOL@S!

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Associació Solidaria Cafè Rebeldía-Infoespai
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martedì 14 ottobre 2014

Video-doc sulla guerra di Bassa Intensità contro le comunità Zapatiste e l'EZLN

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Video-doc sulla guerra di Bassa Intensità contro le comunità Zapatiste e l'EZLN
 

Lavoro editoriale svolto da Andrea Cegna nel maggio-giugno 2014.
Il progetto partendo dall'omicidio del Compagno Galeano del 2 maggio 2014 percorre 20 anni di lotta zapatista e narra le diversi fasi di contrapposizione repressiva operata dai Governi e del neoliberismo contro lo Zapatismo.
Le parole di quello che era il Subcomandante Marcos ora Subcomandante Galeano si mescolano a una importante intervista a Pedro Faro, responsabile comunicazione del Centro per i Diritti Umani Fray Bartolomè de Las Casas. Immagini d'epoca si miscelano a riprese e immagini di oggi.
Un lavoro interessante per chi vuole capire le fasi di controinsurgencia e la situazione attuale in cui vive la lotta Zapatista.
A breve anche con sottotitoli in Italiano.
La colonna sonora scelta per il video presenta brani di BB King, Amparanoia, Lo Stato Sociale, Rage Against The Machine e Punkreas, da il ritmo alla narrazione ma è anche elemento di narrazione e contenuto.





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lunedì 13 ottobre 2014

Riassunto Fatti di Iguala – Andrea Spotti/Radio Onda D’urto

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La strage degli studenti in Messico: Narco-Stato e Narco-Politica

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La strage degli studenti in Messico: Narco-Stato e Narco-Politica

Pubblicato il · in Osservatorio America Latina ·
di Fabrizio Lorusso
Marcha Ayotzinapa 8 oct 179 (Small)Il Messico si sta trasformando in un’immensa fossa comune. Dal dicembre 2012, mese d’inizio del periodo presidenziale di Enrique Peña Nieto, a oggi ne sono state trovate 246, a cui pochi giorni fa se ne sono aggiunte altre sei. Sono le fosse clandestine della città di Iguala, nello stato meridionale del Guerrero. Tra sabato 4 ottobre e domenica 5 l’esercito, che ha cordonato la zona, ne ha estratto 28 cadaveri: irriconoscibili, bruciati, calcinati, abbandonati. E’ probabile che si tratti dei corpi interrati di decine di studenti della scuola normale di Ayotzinapa, comune che si trova a circa 120 km da Iguala. Infatti, dal fine settimana precedente, 43 normalisti risultano ufficialmente desaparecidos. “Desaparecido” non significa semplicemente scomparso o irreperibile, significa che c’è di mezzo lo stato.
Vuol dire che l’autorità, connivente con bande criminali o gruppi paramilitari, per omissione o per partecipazione attiva, è coinvolta nel sequestro di persone e nella loro eliminazione. Niente più tracce, i desaparecidos non possono essere dichiarati ufficialmente morti, ma, di fatto, non esistono più. I familiari li cercano, chiedono giustizia alle stesse autorità che li hanno fatti sparire. Oppure si rivolgono ai mass media e a istituzioni che in Messico sono sempre più spesso una farsa, una facciata che nasconde altri interessi e altre logiche, occulte e delinquenziali. E nelle conferenze stampa, senza paura, dicono: “Non è stata la criminalità organizzata, ma lo stato messicano”.
La strage di #Iguala #Ayotzinapa
Marcha Ayotzinapa 8 oct 149 (Small)La sera di venerdì 26 settembre un gruppo di giovani alunni della scuola normale di Ayotzinapa si dirige a Iguala per botear, cioè racimolare soldi. Hanno tutti tra i 17 e i 20 anni. Vogliono raccogliere fondi per partecipare al tradizionale corteo del 2 ottobre a Città del Messico in ricordo della strage  di stato del 1968, quando l’esercito uccise oltre 300 studenti e manifestanti in Plaza Tlatelolco. I normalisti decidono di occupare tre autobus. I conducenti li lasciano fare, ci sono abituati. Sono le sette e mezza, fa buio. Fuori dall’autostazione, però, ad attenderli c’è un commando armato di poliziotti. Fanno fuoco senza preavviso. Sparano per uccidere, non solo per intimidire. Hanno l’uniforme della polizia del comune di Iguala e sono gli uomini del sindaco José Luis Abarca Velázquez e del direttore della polizia locale Felipe Flores, entrambi latitanti da più di una settimana. Ma i pistoleri poliziotti non restano soli a lungo, presto sono raggiunti da un manipolo di altri energumeni in tenuta antisommossa. Il fuoco delle armi cessa per un po’, ma l’attacco è stato brutale, indignante e irrazionale.
La persecuzione continua. Partono altri spari. Muoiono tre studenti, altri 25 restano feriti, uno in stato di morte cerebrale. Per salvarsi bisogna nascondersi, buttarsi sotto gli autobus. Non muoverti, se no gli sbirri ti seccano. Alcuni cercano di scappare, scendono dai bus, il formicaio esplode nell’oscurità. Gli uomini in divisa caricano decine di studenti sulle loro camionette e li portano via. Pare che l’esercito, la polizia federale e quella statale abbiano scelto di non intervenire. Lasciar stare.
Intanto sopraggiungono altri soggetti con armi di alto calibro, narcotrafficanti del cartello dei Guerreros Unidos, una delle tante sigle che descrivono il terrore della narcoguerra e la decomposizione del corpo sociale in molte regioni del paese. Non contenti, i poliziotti, in combutta con i narcos, si spostano fuori città, pattugliano la strada statale che collega Ayotzinapa a Iguala e fermano un pullman di una squadra di calcio locale, los avispones. Assaltano anche quello, pensando che sia il mezzo su cui gli studenti stanno facendo ritorno a casa. Bisogna sparare, bersagliare senza tregua. E ora sono in tanti, narcos e narco-poliziotti, insieme, probabilmente per ordine de “El Chucky”, un boss locale, e del sindaco Abarca...... proseguire la lettura







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giovedì 9 ottobre 2014

MARCIA SILENZIOSA DELL’EZLN IN SEGNO DI DOLORE E RABBIA PER AYOTZINAPA

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Pubblicato da: POZOL COLECTIVO 7 ottobre 2014
San Cristóbal de las Casas, Chiapas. 8 ottobre. Provenienti da diverse zone del Chiapas, gli Zapatisti hanno sfilato a San Cristóbal “IN APPOGGIO ALLA COMUNITÀ DELLA SCUOLA NORMALE DI AYOTZINAPA, E PER CHIEDERE VERA GIUSTIZIA�.
Migliaia di Basi di appoggio dell'Esercito Zapatista di Liberazione Nazionale (EZLN), HANNO realizzato una “MARCIA SILENZIOSA IN SEGNO DI DOLORE E RABBIA�, per l’omicidio di 6 studenti e la scomparsa di altri 43 della Normal Rural de Ayotzinapa, di Iguala, Guerrero.
“IL VOSTRO DOLORE E’ IL NOSTRO DOLORE, LA VOSTRA RABBIA E’ ANCHE LA NOSTRA�, si leggeva su cartelloni e striscioni portati dai ribelli chiapanechi.
La marcia partità questo mercoledì alle ore 16:30 dalla strada che porta a San Juan Chamula, è proseguita su Manuel Larráinzar, per poi prendere Avenida Diego de Mazariegos e così dirigersi verso il centro di San Cristóbal. Hanno quindi circondato il palazzo del municipio sfilando a lato della cattedrale senza fermarsi, per poi tornare da dove erano partiti.
Non è la prima volta che l'EZLN manifesta contro atti violenti in Messico. Nel maggio del 2011 avevano manifestato rispondendo alla convocazione della Marcia Nazionale per la Giustizia e Contro l'Impunità, ed in un comunicato dichiaravano: “QUESTE VOCI CHE SORGONO DA DIVERSE ZONE DEL NOSTRO PAESE CI INVITANO A MOBILITARCI E MANIFESTARE PER FERMARE LA FOLLIA ORGANIZZATA E DISORGANIZZATA CHE STA COSTANDO VITE INNOCENTI�.
E così come fecero il 21 dicembre 2012, donne, uomini e bambini zapatisti sono tornati a manifestare in silenzio per le strade di San Cristóbal, ora in appoggio agli studenti assassinati e desaparecidos in Messico lo scorso 26 settembre.
A San Cristóbal, nella cornice delle manifestazioni nazionali per la giustizia per Ayotzinapa, si sono mobilitati anche il Coordinamento dei Lavoratori della Scuola, studenti dei licei e universitari e del Cesmeca, docenti in pensione ed il Centro dei Diritti Umani Fray Bartolomé de las Casas. Altre manifestazioni si sono svolte a Tuxtla Gutiérrez, Tapachula e Palenque.
COMUNICATO DEL COMITATO CLANDESTINO RIVOLUZIONARIO INDIGENO-COMANDO GENERALE DELL’ESERCITO ZAPATISTA DI LIBERAZIONE NAZIONALE
MESSICO
OTTOBRE 2014
AGLI STUDENTI DELLA SCUOLA NORMALE “RAÚL ISIDRO BURGOS�,DI AYOTZINAPA, GUERRERO, MESSICO:ALLA SEXTA NAZIONALE E INTERNAZIONALE:
AI POPOLI DEL MESSICO E DEL MONDO:
SORELLE E FRATELLI:
COMPAGNE E COMPAGNI:
AGLI STUDENTI DELLA SCUOLA NORMALE DI AYOTZINAPA, GUERRERO, MESSICO, E AI LORO FAMILIARI, COMPAGNE/I DI SCUOLA, MAESTRE/I E AMICI, VOGLIAMO SOLO FAR SAPERE CHE:
NON SIETE SOLI.
IL VOSTRO DOLORE E’ IL NOSTRO DOLORE.
E’ NOSTRA ANCHE LA VOSTRA DEGNA RABBIA.
-*-CHIAMIAMO LE COMPAGNE E I COMPAGNI DELLA SEXTA NEL MESSICO E NEL MONDO A MOBILITARSI, IN BASE AI LORO MEZZI E MODI, IN APPOGGIO ALLA COMUNITA’ DELLA SCUOLA NORMALE DI AYOTZINAPA, E SECONDO LA DOMANDA DI GIUSTIZIA VERITIERA.
-*-COME EZLN CI MOBILITEREMO UGUALMENTE, SECONDO LE NOSTRE POSSIBILITA’, IL GIORNO 8 OTTOBRE 2014, CON UNA MARCIA SILENZIOSA IN SEGNO DI DOLORE E RABBIA, A SAN CRISTÓBAL DE LAS CASAS, CHIAPAS, ALLE ORE 17.
DEMOCRAZIA!
LIBERTA’!
GIUSTIZIA!
Dalle montagne del Sudest Messicano.
Per il Comitato Clandestino Rivoluzionario Indigeno-Comando Generale dell’Esercito Zapatista di Liberazione Nazionale.
Subcomandante Insurgente Moisés.
Messico, Ottobre 2014. Nell’anno 20 dall’inizio della guerra contro l’oblio.







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martedì 7 ottobre 2014

Cosa sappiamo dei 43 studenti scomparsi in Messico

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Internazionale.it
6 ottobre 2014
Le autorità messicane hanno annunciato il recupero di 28 corpi nelle fosse comuni ritrovate nella stessa zona in cui sono spariti 43 studenti, il 26 settembre.
Il procuratore dello stato di Guerrero Iñaky Blanco ha dichiarato in una conferenza stampa che serviranno almeno due settimane per identificare i resti umani che sono stati ritrovati nelle fosse.
Blanco ha anche confermato che sono in carcere i 22 poliziotti coinvolti nel caso della scomparsa dei ragazzi.
Intanto continuano le proteste nel paese: centinaia di persone chiedono che sia fatta chiarezza sulla scomparsa degli studenti. È stata anche bloccata la strada che collega Acapulco a Città del Messico.
Ecco quello che sappiamo e quello che è ancora da capire sulla scomparsa dei 43 studenti:
 
·                  Il 4 ottobre sono state ritrovate tre fosse comuni a Pueblo Viejo, a 15 chilometri da Iguala, dove sono scomparsi i 43 studenti dopo scontri tra polizia e manifestanti il 26 settembre. I corpi erano appoggiati su una struttura di legno e rami che è stata incendiata con benzina o petrolio.
·                  Le autorità hanno detto che non è ancora possibile mettere in relazione le fosse comuni con gli studenti scomparsi. Ci vorrà una settimana per avere i risultati delle analisi sui cadaveri ritrovati. Ma le fosse sono state individuate grazie alla testimonianza di alcuni poliziotti arrestati.
·                  Ci vorranno 15 giorni per conoscere i risultati delle analisi del dna sui resti ritrovati.
·                  Al momento sono in carcere 30 persone, tra cui 22 poliziotti. Secondo gli inquirenti, i poliziotti lavoravano per un gruppo criminale legato al clan dei Beltrán Leyva.
·                  La notte del 26 settembre un gruppo di studenti si sono impossessati di tre autobus per protestare, la polizia locale ha aperto il fuoco contro i manifestanti e ha ucciso uno studente. Nelle ore successive, mentre gli studenti denunciavano l’accaduto, un gruppo armato li ha attaccati. Allo stesso tempo un altro gruppo ha aperto il fuoco contro un autobus che trasportava una squadra di calcio, uccidendo un giocatore. È stato dimostrato che le armi usate dal commando erano della polizia. Dopo questi avvenimenti 56 studenti risultavano scomparsi, il 29 settembre sono stati ritrovati 13 studenti, ma 43 persone sono ancora disperse.
Leggi anche:
 
KAOSENLARED.NET
 
 





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Fwd: [Ezln-it] Scade oggi il termine per la riconsegna i vita degli studenti desaparecidos in Guerrero

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 Gli studenti che hanno manifestato sull'Autopista del Sol, tra Chilpancingo ed Acapulco, smentiscono che siano dei loro compagni i corpi ritrovati nelle fosse clandestine (ancora non si conoscono i risultati dell'esame del DNA) ed avvertono che se non saranno riconsegnati vivi, le azioni in tutto lo stato saranno più forti.
Chilpancingo, Guerrero. 5 ottobre 2014. A poche ore dall'annuncio del governo di Guerrero del ritrovamento di fosse clandestine con dei cadaveri che potrebbero essere degli studenti scomparsi lo scorso 26 settembre ad Iguala, la richiesta degli studenti e dei famigliari è che i 43 giovani sequestrati "dalla polizia" siano riconsegnati vivi, perché, dicono, ci sono prove filmate che mostrano che gli studenti sono stati caricati vivi sui veicoli della polizia, dopo che tre di loro erano stati uccisi insieme ad altri due in episodi separati ma legati allo stesso operativo.
Mentre i famigliari si sottopongono ai test del DNA per controllare se i corpi ritrovati ieri nelle fosse clandestine appartengono ai loro figli, corpi che sembra siano stati bruciati con la benzina, centinaia di studenti e genitori hanno manifestato su oggi sull'Autopista del Sol, prima all'ingresso di Chilpancingo e poi al casello di Palo Blanco, a pochi chilometri da Acapulco, dove hanno bloccato il traffico, ad intermittenza ogni 20 minuti, fino alle 16:45.
Diego Genaro Meza, del Comité Ejecutivo Estudiantil Ricardo Flores Magón, della Escuela Normal de Ayotzinapa, in un’intervista a Desinformémonos ha dichiarato che “lo stato di Guerrero adesso è fuori controllo”, e che i fatti del 26 di settembre, "non hanno una spiegazione, sono morti diversi compagni della Normale ed altri sono detenuti-desaparecidos, così li consideriamo perché sono stati i poliziotti municipali a portarsi via i nostri compagni", ha detto. 
"Ci dispiace", ha affermato in uno dei presidi, "del ritrovamento delle fosse. Ma vogliamo sapere dal governatore cosa si sta facendo realmente, perché sembra che stiano solo giocando con i sentimenti dei genitori. Non si può giocare con i sentimenti perché è un dolore troppo grande la perdita di un figlio, sapere che un figlio è morto, o non sapere se è vivo oppure no".
"Se sono i corpi dei compagni", dice il rappresentante studentesco, "vogliamo che il governo dello stato lo dica, e se non è competente per il caso, ci rivolgiamo al governo federale affinché prenda il testimone, perché sono troppi giorni che i nostri compagni sono scomparsi". 
Genaro Meza conferma che gli studenti non hanno nessuna linea di comunicazione col governo dello stato guidato da Ángel Aguirre Rivero, del PRD, ed aggiunge "nemmeno la vogliamo avere perché è un assassino". Dopo nove giorni dalla scomparsa, dice di non sapere ancora "se li stanno cercando o no, o che cosa sta succedendo. Per noi forse un giorno è breve, ma un secondo per i nostri compagni scomparsi è eterno".
L'altra richiesta degli studenti sono le dimissioni del governatore Aguirre Rivero, "perché sia sottoposto a processo e punito a dovere".
Sulla possibile partecipazione della criminalità organizzata negli omicidi delle cinque persone ad Iguala e nella scomparsa dei loro compagni, il rappresentante della Normale dice: “Non sappiamo cos'è la narcopolitica, non ci mischiamo con questo tipo di persone perché non hanno niente a che vedere in tutto questo. Conosciamo le targhe delle pattuglie: 017, 018, 020, 021, 022 e quella che ha più attaccato i nostri compagni della Normale è la 302. Dopo che hanno portato via i nostri compagni, siamo andati a cercarli ovunque, nelle caserme dell'esercito, dalla polizia municipale, negli ospedali, al Semefo (Servizio Medico Forense), ma niente. Allora, che cosa sta succedendo?".
Il termine fissato dagli studenti e dai famigliari per la riconsegna dei desaparecidos vivi, è oggi (5 ottobre), "e se non avverrà, le azioni di protesta saranno più forti", afferma l'intervistato. 
Da parte sua, Manuel Martínez, portavoce dei genitori, smentisce categoricamente che i corpi ritrovati nelle fosse siano quelli dei loro figli: "smentiamo quello che ieri ha detto il governatore, perché è una mancanza di rispetto. Ce li devono riconsegnare oggi perché altrimenti sarà responsabile di quello che accadrà nello stato, sia chiaro".
Segnala Martínez, "se il governatore ha una dignità, rinunci al suo incarico, ma prima, oggi, riconsegni i 43 giovani che lui sa dove sono, e che sono vivi. Che smentisca quanto ha dichiarato ieri, perché ha giocato con i sentimenti delle persone a livello nazionale ed internazionale. E che conti i giorni di permanenza in questo stato, perché sa bene che se ne dovrà andare dal Guerriero", conclude. 
Proveniente da Cerro Gordo, ad Ayutla, il padre di Carlos Iván, di 18 anni, informa di aver eseguito il test del DNA per confrontarlo con quello dei cadaveri ritrovati, ma "non ci sono i risultati. Non sappiamo niente, vogliamo che liberino i nostri ragazzi, siamo disperati".
Un'altra madre con gli occhi colmi di lacrime chiede: "Li hanno presi vivi, e vivi li rivogliamo. I ragazzi non sono né assassini né vandali, devono restituirceli". 
Il blocco stradale è stato rimosso alle 16:45 di oggi, ed i manifestanti si sono quindi diretti alla Scuola Normale di Ayotzinapa. Durante la protesta gli studenti hanno distribuito volantini agli automobilisti con le notizie aggiornate: 43 studenti scomparsi, sei persone assassinate (tre di queste studenti) e quattro gravemente feriti. Questo il saldo fino ad oggi dei fatti del 26 settembre, quando la polizia di Iguala ha represso e sparato contro gli studenti della Normale che si erano impossessati di alcuni autobus per organizzare una raccolta di fondi.
 






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