mercoledì 13 aprile 2011

Marcos: Gli avvoltoi politici...

 

La Jornada – Mercoledì 13 aprile 2011

Marcos: Gli avvoltoi politici scrutano Sicilia per capitalizzare la sua perdita

Hermann Bellinghausen. San Cristóbal de las Casas, Chis. 12 aprile. Proseguendo lo scambio epistolare col filosofo Luis Villoro, il subcomandante Marcos, dell'Esercito Zapatista di Liberazione Nazionale (EZLN), ha diffuso oggi uno scritto nel quale riflette criticamente sulla violenza nel paese. Inizia con un riconoscimento al poeta Javier Sicilia e la lotta che sta portando avanti dopo l'omicidio di suo figlio Juan Francisco:

"Il dolore e la rabbia di Javier Sicilia (lontano pera distanza ma vicino da sempre per ideali) , si fanno eco che riverbera tra le nostre montagne. C'è d'aspettarsi e dà speranza che la sua leggendaria tenacia, così come ora convoca la nostra parola e azione, riesca a radunare le rabbie e dolori che si moltiplicano sui suoli messicani.

"Di don Javier Sicilia ricordiamo le sue critiche irriducibili ma fraterne al sistema di educazione autonoma nelle comunità indigene zapatiste e la sua ostinazione ricordando periodicamente, terminando la sua colonna settimanale sulla rivista messicana Proceso, la pendenza del compimento degli Accordi di San Andrés.

"La tragedia collettiva di una guerra insensata, concretata nella tragedia privata che l'ha colpito, ha messo don Javier in una situazione difficile e delicata. Molti sono i dolori che aspettano di trovare eco e volume nel suo reclamo di giustizia, e non sono poche le inquietudini che aspettano che la sua voce accorpi, che non guidi, le voci ignorate di indignazione.

"E succede anche che intorno alla sua figura ingigantita dal dignitoso dolore, volino gli avvoltoi mortiferi della politica dell'alto, per i quali una morte vale solo se somma o sottrae nei loro progetti individuali e di gruppuscoli, benché si nascondano dietro una rappresentatività".

In uno scritto che comprende ampi riferimenti a José Emilio Pacheco e Bertolt Brecht, Marcos annuncia a Villoro che si sono uniti allo scambio epistolare altri autori: Raúl Zibechi, Sergio Rodríguez Lascano, Gustavo Esteva e Carlos Aguirre Rojas (i suoi "corrispondenti a Città del Messico, Oaxaca ed Uruguay").

Critica inoltre il governo di Juan José Sabines Guerrero che "persegue e reprime chi non si unisce al falso coro di lodi alle sue menzogne fatte governo, che persegue i difensori dei diritti umani nella Costa e negli Altos del Chiapas e gli indigeni di San Sebastián Bachajón che si rifiutano di prostituire la loro terra, che fomenta l'azione di gruppi paramilitari contro le comunità indigene zapatiste".

(Traduzione "Maribel" - Bergamo)

 

 



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