lunedì 2 novembre 2009

La OCEZ occupa gli uffici ONU a San Cristobal

 
 

La Jornada – Domenica 1° novembre 2009

 

La OCEZ consegnerà una petizione ai rappresentanti dell'ONU

I funzionari hanno offerto una mediazione in cambio dello sgombero degli uffici

Elio Henríquez, corrispondente. San Cristóbal de Las Casas, Chis, 31 ottobre. Funzionari dell'Organizzazione delle Nazioni Unite (ONU) hanno tenuto oggi la prima riunione con i 18 membri dell'Organizzazione Campesina Emiliano Zapata (OCEZ) che venerdì scorso hanno occupato gli uffici dell'ONU in questa città per chiedere la liberazione di tre dei suoi dirigenti.

Óscar Torrens, responsabile del Programma delle Nazioni Unite per lo Sviluppo (PNUD) in Chiapas, ha detto che "in nessun caso" l'organizzazione chiederà alle autorità di sgomberare i suoi uffici con la forza, ma ha ripetuto il suo appello agli indigeni affinché escano volontariamente.

Ha aggiunto che sulla base del primo accordo al quale si è giunti nell'incontro privato di questo sabato, i contadini gli consegneranno una petizione affinché la faccia avere alle autorità statali e federali al fine di stabilire un tavolo di negoziato, con l'impegno "da parte nostra di accompagnarli in tutto il processo di dialogo, se questo si concretizzerà".

Si è concordato che solo gli indigeni che sono entrati venerdì possono rimanere negli uffici dell'ONU, le cui chiavi sono in possesso del personale dell'organizzazione mondiale. 

"Abbiamo ribadito loro di lasciare gli uffici perchè impediscono il nostro lavoro e non è il luogo adatto a fare proteste..... non possiamo garantire loro la sicurezza dentro i nostri uffici perché non è un'ambasciata, non possiamo dare asilo a nessuno", ha dichiarato, ed ha comunicato che la risposta dei contadini è stata negativa e che non usciranno dall'edificio.

Torrens ha detto che si è accordato con i membri della OCEZ che "sarà sua responsabilità, da questo sabato, fornirli di cibo, acqua e medicine in caso di bisogno. Abbiamo stabilito due orari - le 9 e le 16 - per aprire la porta e permettere ai loro compagni di consegnare i generi alimentari".

Ema Cosío Villegas, portavoce dei contadini, ha dichiarato che la loro richiesta è la rinuncia all'azione penale affinchè siano liberati i loro dirigenti José Manuel Hernández Martínez, Roselio de la Cruz González e José Manuel de la Torre Hernández; che si diano cure mediche adeguate a José Santos López Aguilar, ricoverato in un ospedale di Tuxtla Gutiérrez; che si crei una fideiussione per indennizzare le famiglie dei due indigeni morti nell'incidente in cui è stata coinvolta l'auto sulla quale viaggiavano nel tentativo di impedire la cattura del loro dirigente José Manuel Hernández, Chema, il 30 settembre scorso, e che si cancellino gli 11 mandati di cattura contro membri della OCEZ.

Ema, il cui padre Daniel Cosío Villegas è stato presidente del consiglio economico e sociale dell'ONU, ha aggiunto che la delegazione dell'organismo internazionale si è impegnata a "bussare a tutte le porte affinché si stabilisca un tavolo di negoziato." 

Come ringraziamento per l'appoggio ricevuto dalla società, i 150 membri della OCEZ che da lunedì scorso hanno installato un presidio di fronte all'entrata principale della cattedrale, hanno lasciato libero il passaggio ai fedeli che si recano alla messa in questa chiesa. http://www.jornada.unam.mx/2009/11/01/index.php?section=estados&article=028n1est

(Traduzione "Maribel" – Bergamo http://chiapasbg.wordpress.com )


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