domenica 30 novembre 2008

COMUNICATO EZLN SUL FESTIVAL DELLA DIGNA RABIA

 

COMUNICATO DEL COMITATO CLANDESTINO RIVOLUZIONARIO INDIGENO-COMANDO GENERALE DELL'ESERCITO ZAPATISTA DI LIBERAZIONE NAZIONALE

MESSICO

Commissione Sesta e Commissione Intergalattica dell'EZLN

26 Novembre 2008

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A gli/le aderenti alla Sesta Dichiarazione della Selva Lacandona in Messico e nel Mondo: 

A gli/le invitati al Primo Festival Mondiale della Degna Rabbia: 

Al popolo del Messico: 

Ai popoli del Mondo:

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COMPAGNE E COMPAGNI:

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FRATELLI E SORELLE:

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CON L'OCCASIONE VI INFORMIAMO SUGLI AVANZAMENTI DEI LAVORI PER LA CELEBRAZIONE DEL PRIMO FESTIVAL MONDIALE DELLA DEGNA RABBIA.

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PRIMO.- AD OGGI ABBIAMO LA CONFERMA DELLA PRESENZA DI PERSONE, GRUPPI, COLLETTIVI E ORGANIZZAZIONI, OLTRE CHE DEL MESSICO, DEI SEGUENTI PAESI:

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IRAN.

ARGENTINA.

ITALIA.

FRANCIA.

UNIONE AMERICANA.

BRASILE.

SVEZIA.

COSTA RICA.

STATO SPAGNOLO.

SVIZZERA.

PAESI BASCHI.

CUBA.

CILE.

INGHILTERRA.

AUSTRIA.

VENEZUELA.

BELGIO.

GERMANIA.

NORVGIA.

GRECIA.

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SECONDO.- DAL NOSTRO PAESE, MESSICO, PARTECIPERANNO COMPAGNE E COMPAGNI DELL'ALTRA CAMPAGNA DEI VARI STATI DELLA REPUBBLICA E CHE LOTTANO ATTRAVERSO I MEZZI DI COMUNICAZIONE ALTERNATIVI, PER LA DIFESA DEI DIRITTI UMANI, NELLE SCUOLE E NELLE UNIVERSITA', CONTRO LA REPRESSIONE, PER LA PRESENTAZIONE IN VITA DEI DESAPARECIDOS E LA LIBERAZIONE DEI DETENUTI POLITICI E DETENUTE POLITICHE, NELLE ORGANIZZAZIONI SOCIALI E POLITICHE, NELL'ARTE E NELLA CULTURA, NEI SINDACATI, NELLA LOTTA DELLE DONNE, CON I LAVORATORI E LE LAVORATRICI DELLA MAQUILA A NORD DEL MESSICO, NELLA LOTTA PER L'AMBIENTE, NELLA DIVERSITA' SESSUALE, NEL MOVIMENTO DEI MAESTRI, NELLE CAMPAGNE, CON LE LAVORATRICI E LAVORATORI DEL SESSO, E L'OTTIMA LOTTA DEL CONGRESSO NAZIONALE INDIGENO.

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TERZO.- NEI GIORNI 26, 27, 28 E 29 DICEMBRE 2008, QUANDO IL FESTIVAL SI SVOLGERA' A CITTA' DEL MESSICO, ALCUNE DELLE ATTIVITA' IN PROGRAMMA SONO:

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26 Dicembre 2008

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ore 10:00  INAUGURAZIONE

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ore 11:00  Le Quattro Ruote Capitalismo: SFRUTTAMENTO. Forum Aperto con la partecipazione dei lavoratori dell'industria maquiladora in Bassa California e Tamaulipas, la Confederación General de Trabajadores (Spagna), operai di Solano (Argentina) e lavoratori del Medioriente (Iran), e tutti i lavoratori e lavoratrici che vorranno partecipare avvisandoci in anticipo.

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Modera: Centro di Analisi Multidisciplinare della UNAM (Messico).

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Ore 17:00  Altri Percorsi: UN'ALTRA CITTA'. Forum Aperto con la partecipazione della Unión Nacional de Organizaciones Populares de Izquierda Independiente UNOPII (Messico), la Unidad Obrero y Socialista UNÍOS (Messico), giovani dei collettivi anarchici, punk e libertari (Messico). Brigada Callejera (Messico), e coloro che lottano nelle città che vorranno partecipare avvisandoci in anticipo.

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Modera: UNOPII (Messico).

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27 dicembre 2008

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ore 11:00  Le Quattro Ruote del Capitalismo: ESROPRIO. Forum Aperto con la partecipazione del Congresso Nazionale Indigeno (Messico), Coloni di Lomas de Poleo (Ciudad Juárez) (Messico), Asociación de Cabildos Indígenas del norte del Cauca (Colombia), e tutti coloro che abbiano qualcosa da dire sull'esproprio capitalista che vorranno partecipare avvisandoci in anticipo.

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Modera: Bárbara Zamora (Messico).

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Ore 17:00  Altri Percorsi: ALTRI MOVIMENTI SOCIALI. Forum Aperto con la CNUC-Tlaxcala (Messico), Fuerza Indígena Chinanteca (Messico), Frente del Pueblo (Messico), Colonia Blanca Navidad, di Nuevo Laredo (Messico), Frente Popular Francisco Villa Independiente (Mesico), CACTO-Oaxaca (Messico).

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Modera: CNI (Mesico).

28 dicembre 2008

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ore 11:00  Le Quattro Ruote del Capitalismo: REPRESSIONE. Forum Aperto con le Donne di Sinaloa e Chihuahua (Messico), messaggio dei detenuti politici di Atenco (Messico), messaggio registrato di Gloria Arenas, detenuta politica (Messico), Collettivo Tod@s somos Pres@s (Messico), Red Nacional contra la Represión y por la Solidaridad (Messico), e Bárbara Zamora (Messico).

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Modera: UNÍOS (Messico).

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ore 17:00  Altri Percorsi: UN'ALTRA STORIA, UN'ALTRA POLITICA. Tavolta rotonda con la partecipazione di John Holloway, Felipe Echenique (Messico), Francisco Pineda (Messico), Raúl Zibechi (Uruguay), Olivier Besacenot (Francia), Mónica Baltodano (Nicaragua), Sergio Rodríguez Lascano (Messico).

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Modera: Rivista Rebeldía (Messico).

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29 dicembre 2008

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ore 11:00  Le Quattro Ruote del Capitalismo: DISPREZZO. Forum Aperto con il Collettivo Anarko Punk La KURVA (Messico), Congresso Nazionale Indigeno (Messico), Asamblea Nacional de Braceros (Messico), Mercedes Oliveira (Messico).

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Modera: CNI (Messico).

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QUARTO.- PER LA SERIE DI CONFERENZE CHE SI SVOLGERANNO A SAN CRISTÓBAL DE LAS CASAS, CHIAPAS, DAL 2 AL 5 GENNAIO 2009, HANNO CONFERMATO LA LORO PARTECIPAZIONE LE SEGUENTI PERSONE:

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Adolfo Gilly (Messico).

Pablo González Casanova (Messico)

Mónica Baltodano (Nicaragua).

Luis Villoro (Messico)

Oscar Olivera (Bolivia).

Michael Hardt (USA)

Walter Mignolo (Argentina)

Pier Luigi Sullo (Italia)

Sylvia Marcos (Messico)

Jotxe Iriarte (Paesi Baschi)

Paulina Fernández (Messico)

Marcos Roitman (Cile-Spagna)

Gustavo Esteva (Messico)

Jean Robert (Svizzera)

Arundhati Roy (India) (invierà il suo intervento)

Bárbara Zamora (Messico)

Carlos Aguirre Rojas (Messico)

Raúl Zibechi (Uruguay)

Carlos González –CNI- (Messico)

Juan Chávez –CNI- (Messico)

John Berger (Inghilterra) (invierà il suo intervento)

Olivier Bensacenot (Francia)

Jaime Pastor (Spagna)

Movimiento de los Sin Tierra (Brasile)

Sergio Rodríguez Lazcano (Messico)

Vía Campesina (Internazionale)

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QUINTO.- DA PARTE DELL'EZLN HANNO CONFERMATO LA LORO PARTECIPAZIONE COME MODERATORI O PARTECIPANTI ALLE CONFERENZE IN CHIAPAS I SEGUENT@ COMPAGN@:

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COMANDANTA SUSANA.

COMANDANTA MIRIAM.

COMANDANTA HORTENSIA.

COMANDANTA FLORENCIA.

COMANDANTA EVERILDA.

COMANDANTE DAVID.

COMANDANTE ZEBEDEO.

COMANDANTE TACHO.

COMANDANTE GUILLERMO

TENIENTE CORONEL INSURGENTE MOISÉS.

CAPITANA INSURGENTE ELENA.

NIÑA LUPITA.

NIÑA TOÑITA.

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SESTO.- PER GLI INVITI ABBIAMO PROCEDUTO SULLA BASE DEI DATI IN NOSTRO POSSESSO DEGLI ADERENTI ALLA SESTA DICHIARAZIONE, DEI CONTATTI AUTI DURANTE IL PERCORSO DELL'ALTRA CAMPAGNA E GLI INDIRIZZI DEI PRESENTI ALLE DIVERSE ATTIVITA' PUBBLICHE DELL'EZLN. SE QUALCHE PERSONA, GRUPPO, COLLETTIVO O ORGANIZZAZIONE, DEL MESSICO E DEL MONDO, NON E' STATO INVITATO, SICURAMENTE E' PERCHE' NON ABBIAMO I SUOI DATI. VI CHIEDIAMO QUINDI DI SCUSARCI DI QUESTA NOSTRA MANCANZA E DI METTERVI IN CONTATTO ATTRAVERSO LA PAGINA INTERNET DI ENLACE ZAPATISTA, NELLA SEZIONE DEDICATA AL FESTIVAL MONDIALE DELLA DEGNA RABBIA.

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SETTIMO.- SPECIFICHIAMO CHE GLI INVITI SONO PER PARTECIPARE COME ESPOSITORI. L'INGRESSO A TUTTE LE ATTIVITA' DEL FESTIVAL E' LIBERO E APERTO A TUTTI COLORO CHE VOGLIANO ASSISTERE E CONOSCERE LA DEGNA RABBIA CHE SI ORGANIZZA IN MESSICO E NEL MONDO.

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ULTERIORI DETTAGLI TECNICI E PROCEDURALI SARANNO COMUNICATI DALL'EQUIPE DI APPOGGIO ORGANIZZATIVO DEL FESTIVAL, NELLA PAGINA ELETTRONICA DI ENLACE ZAPATISTA, NELLA SEZIONE DEDICATA AL FESTIVAL MONDIALE DELLA DEGNA RABBIA.

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PER ORA E' TUTTO, VI TERREMO INFORMATI.

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LIBERTA' E GIUSTIZIA PER ATENCO!

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Dalle montagne del Sudest Messicano.

Subcomandante Insurgente Marcos. Teniente Coronel Insurgente Moisés.

Commissione Sesta dell'EZLN Commissione Intergalattica dell'EZLN

Messico, Novembre 2008

 


martedì 25 novembre 2008

"CENA REBELDE Sabato 6 dicembre Bucine (AR),

Sabato 6 dicembre, Circolo A.R.C.I di Mercatale V.no, Bucine (AR), ore 20.00.


Coordinamento Toscano di Sostegno alla Lotta Zapatista e Associazione Diversi/Ugual


"CENA REBELDE"


CENA DI SOLIDARIETA' CON LE COMUNITA' ZAPATISTE DEL CHIAPAS, MESSICO.


Il costo della cena è di 13 euro, la prenotazione è OBBLIGATORIA.


Il ricavato della cena andrà a sostenere l'educazione secondaria autonoma del Caracol di Roberto Barrios.



¡Que viva la vida que muera la muerte!




INFO e PRENOTAZIONI CENA

Gavino 3664052453 Susanna 3492592069

Daniele 3933645526

lunedì 24 novembre 2008

Fw: [Ezln-it] Pemex estrarrà grezzo nella selva Lacandona

http://agronotizie.imagelinenetwork.com/materiali/ArticoliImg/raffineria%20petrolio%20-%20betty%2024.jpg
 

La Jornada – Lunedì 24 novembre 2008

http://www.jornada.unam.mx/2008/11/24/index.php?section=politica&article=017n1pol

 

Un'analisi rivela che nella zona si potrebbero produrre 500 mila barili al giorno di grezzo

E' ufficiale: Pemex esplorerà ed estrarrà grezzo nella Selva Lacandona, dichiara Kessel

Hermann Bellinghausen e Ángeles Mariscal

 

San Cristóbal de las Casas, Chis., 23 novembre. Per la prima volta in forma ufficiale, attraverso la segretaria del ministero dell'Energia, Georgina Kessel Martínez, il governo federale ha annunciato che Petróleos Mexicanos (Pemex), inizierà prossimamente l'esplorazione ed estrazione di grezzo nella selva Lacandona, in quello che chiamano il "bacino del sudest". (…)

 

In un'intervista, Kessel ha affermato che "ci sono vari bacini che saranno sfruttati nei prossimi anni. Essenzialmente i più grandi, che si trovano a Chincontepec (Veracruz), quelli del sudest e nelle acque profonde del Golfo del Messico".

 

Ha dichiarato che alla fine del 2009 inizierà la licitazione per le imprese private interessate a fornire beni e servizi all'ente parastatale. Nel bacino del sudest, ammette, si trovano i giacimenti della selva Lacandona. Ha citato un'analisi della Pemex su questo bacino, in cui si stima che nel 2021 si potrebbero produrre 500 mila barili al giorno.

(….)

Bisogna ricordare che dopo l'insurrezione dell'EZLN, nel 1994, gli stessi indigeni della selva Lacandona, soprattutto nelle gole di Ocosingo, testimoniarono che nel 1993 (e prima) gruppi di prospezione ed esplorazione, apparentemente stranieri, erano arrivati nella zona confermando l'esistenza di giacimenti petroliferi. Tra le fumose dichiarazioni del governo, rimasero abbandonati "pozzi" come quelli di Nazareth, vicino all'attuale caracol zapatista di La Garrucha, ed altri più all'interno, nelle vallate.

Durante la sua visita, la segretaria del ministero dell'Energia ha incontrato il governatore Juan Sabines Guerrero, al quale ha sottolineato l'importanza dell'installazione di un impianto di biocombustibile con tecnologia colombiana, "un'opportunità di crescita in materia di bioenergetica per lo stato". Ha affermato che il Chiapas è "un luogo strategico" per la messa in moto di questo impianto.

(…..)

Lo scorso 11 novembre i governi di Messico e Colombia hanno diffuso i progressi degli studi per installare in Chiapas un impianto di biocombustibile con tecnologia colombiana. In una conferenza congiunta con il presidente Álvaro Uribe, il presidente Felipe Calderón si è detto certo che il progetto darà impulso "alle relazioni energetiche tra i due paesi".

 

Per questi biocombustibili si impiegherà una pianta (jatropha) che, secondo le dichiarazioni presidenziali, non entrerà in competizione con la produzione di alimenti. Cosa che specialisti ed attivisti ambientali mettono in dubbio, perché queste risorse biologiche evidentemente entreranno in competizione per i suoli, la manodopera e l'acqua. Da parte sua, Kessel Martínez ha detto che le piantagioni della monocoltura si faranno "a moduli" ad un costo approssimativo di un milione di dollari ognuno. 

 

E non è tutto. La segretaria ha inoltre anticipato l'intenzione di generare energia eolica nello stato. L'implementazione di impianti simili a quelli nell'istmo di Tehuantepec (Oaxaca) da parte di imprese transnazionali spagnole ha generato problemi ambientali e le proteste delle comunità in quella regione. 

 

Davanti alla contraddizione del discorso ufficiale che da una parte proclama la protezione ambientale e delle risorse biotiche come priorità nella selva Lacandona e Montes Azules, mentre dall'altra promuove lo sfruttamento energetico, la funzionaria smentisce che si provocheranno dei danni, sostenendo che la recente "riforma" legale di Pemex "assicura la protezione e recupero degli ecosistemi". Per il momento, la selva entra nel mercato petrolifero.

 

(Traduzione "Maribel" – Bergamo)


mercoledì 19 novembre 2008

Fw: [Ezln-it] EZLN: molto più di un anniversario

 

La Jornada – Martedì 18 novembre 2008

Magdalena Gómez

EZLN: molto più di un anniversario

Ufficialmente si compiono 25 anni dall'inizio di un processo che è apparso alla nazione ed al mondo il primo gennaio del 1994. Quel giorno l'Esercito Zapatista di Liberazione Nazionale (EZLN) prese militarmente sette capoluoghi municipali nello stato del Chiapas, nel sudest messicano.
 
Nei suoi primi proclami, l'EZLN annunciava: "Abbiamo cominciato la lotta che dobbiamo fare per ottenere quello che lo Stato messicano non ha mai soddisfatto: lavoro, terra, casa, alimentazione, salute, educazione, indipendenza, libertà, democrazia, giustizia e pace". Tutto questo si concretizzò nella proposta di riconoscimento dell'autonomia indigena degli storici Accordi di San Andrés. Che dire di ciò a questo punto, quando è chiaro il rifiuto ufficiale di ampliare la visuale nei suoi concetti di libertà, democrazia, giustizia e pace, così come è più che evidente che non si è proceduto sulla strada dei diritti economici, sociali e culturali dei messicani indigeni e non indigeni.
 
Molto è stato scritto sulla storia di un'organizzazione che ha messo da parte la sua struttura militare per scommettere in pieno sulla via politica, e questo nonostante le costanti provocazioni ed aggressioni che ha subito dallo Stato e dai suoi alleati locali in Chiapas con tinte paramilitari. Oggi bisognerebbe ricordare che quella via, politica e pacifica, fu "voluta" dalla massiccia partecipazione della società civile che ottenne il cessate il fuoco in quello storico mese di gennaio del 1994.
 
Ma l'Esercito Zapatista di Liberazione Nazionale portava già in sé gli elementi per la storica svolta in politica. Secondo le testimonianze raccolte nel libro 20 e 10: Il fuoco e la parola, di Gloria Muñoz Ramírez (Edizioni La Joranda, 200) tra il 1983 ed il 1994 l'EZLN avrebbe dedicato i suoi principali sforzi ad una paziente organizzazione interna. L'incontro tra la tradizione marxista-leninista con "una realtà che non può spiegare, della quale non può rendere conto e con la quale deve lavorare" viene raccontata dal subcomandante Marcos, portavoce dell'organizzazione, come "la prima sconfitta, la più importante e quella che lo segnerà da lì in avanti".
 
Così inizia il processo di trasformazione dell'EZLN: da un esercito di avanguardia rivoluzionaria ad un esercito delle comunità indigene; un esercito che è parte di un movimento indigeno di resistenza dentro altre forme di lotta. Quando l'EZLN si incorpora nelle comunità, passa ad essere un elemento all'interno di questa resistenza, si contamina e è subordinato alle stesse. Le comunità se ne appropriano e lo fanno loro, "lo collocano sotto il loro bastone di comando". Prodotto di quella sconfitta, "l'EZLN incominciò a crescere geometricamente e diventare 'molto altro', cioè la ruota - che era abbastanza quadrata - continuò ad ammaccarsi fino a che, alla fine, divenne rotonda e potè fare quello che deve fare una ruota, ruotare".
 
Dopo il fiasco foxista con la controriforma indigena del 2001, l'EZLN nel 2003 annunciò la nascita dei caracoles e la creazione delle giunte di buon governo che propongono di "comandare ubbidendo". Queste istanze hanno delegati revocabili che lavorano senza compenso e si fanno carico dei compiti di rappresentanza ed amministrazione della giustizia, oltre a coordinare con le altre giunte il sistema politico autonomo zapatista che territorialmente coesiste, molte volte, col sistema politico e le altre istituzioni sociali del governo, e promuove diversi progetti, tra i quali emergono imprenditorie agroecologiche, di commercializzazione del caffè e di prodotti tessili, progetti autonomi di salute, educazione e comunicazione popolare. Le autonomie, come bene sappiamo, nel resto del paese hanno altre espressioni.
 
Un'iniziativa nazionale che ha avuto la sua scia di polemiche nel 2006, era in relazione alla posizione assunta rispetto alla candidatura di Andrés Manuel López Obrador. Ma storie, incontri, scontri ed anniversari a parte, è importante sottolineare il panorama attuale del paese i cui tratti spiegano le nuove rotte dello zapatismo e del movimento sociale. 
 
Oggi abbiamo un governo federale che manca di legittimità e con contestata legalità, segnato dalla continuità delle politiche neoliberiste che hanno spinto iniziative "strutturali" che il foxismo non era riuscito ad imporre. È il caso della riforma della legge sulla previdenza sociale e sulla privatizzazione del petrolio che hanno suscitati ampie mobilitazioni sociali e politiche solo criminalizzate dal calderonismo.
 
Insieme a tutto questo l'intero paese si è imbarcato nella guerra al narcotraffico con pericolosi risultati che colpiscono l'insieme della società. Nei rapporti ufficiali relativi ai conflitti emerge l'assenza di menzione al Chiapas, meno ancora all'EZLN che tenta di dare uno sbocco all'indignazione condivisa in ampi settori sociali.

 

(Traduzione "Maribel" – Bergamo)





martedì 18 novembre 2008

Fw: [Ezln-it] L.H. Navarro L’ORIZZONTE ZAPATISTA


La Jornada – Martedì 18 novembre 2008

Luis Hernández Navarro

L'orizzonte zapatista

 

"Ya se mira el horizonte", dice la prima strofa dell'inno zapatista. Quell'orizzonte non è una destinazione lontana o irraggiungibile. Non è un'idea astratta. Almeno in parte, le comunità ribelli del sudest messicano l'hanno trasformato in un fatto reale.

 

Questo lunedì 17 novembre si compiono 25 anni dalla fondazione dell'Esercito Zapatista di Liberazione Nazionale (EZLN). Due decenni e mezzo di un'esperienza che ha trasformato la politica e la società messicana e che ha ispirato le molteplici forme dell'arcipelago altromondista che in molti paesi lotta per un altro mondo.

 

Lo zapatismo ha costruito una delle esperienze di autogestione più profonde e innovatrici di quante si siano viste in America Latina: la Comune della Lacandona. Nonostante l'accerchiamento militare e l'offensiva economica contro di loro, le comunità ribelli si sono date forme di autogoverno stabile, vivono secondo le loro regole e si sono fatte carico del proprio sviluppo.

 

Lungi dall'esaurirsi col tempo, il trascorrere degli anni consolida ed approfondisce il loro laboratorio di futuro alternativo e di un'altra politica. L'autonomia qui non solo è una proposta o una rivendicazione politica, ma un fatto pratico, un'esperienza sistematizzata; è pensiero con i piedi per terra.

 

Quest'impresa di resistenza ribelle è riferimento e stimolo per milioni di indigeni in tutto il paese. È una dimostrazione che l'autonomia di fatto è possibile. È la prova che esiste chi non si arrende né si vende. 

 

Durante 15 anni quattro amministrazioni federali e sei statali hanno destinato risorse miliardarie per contenere e distruggere lo zapatismo. Non ci sono riuscite. Malgrado abbiano speso migliaia di milioni di pesos in opere pubbliche, progetti produttivi, forniture alimentari e denaro contante per comperare le coscienze, non sono riusciti a spegnere la fiamma della dignità indigena. I ribelli non accettano un solo pesos dai governi.

 

Il denaro governativo è arrivato con il bastone. La persecuzione poliziesco-militare contro l'insurrezione non cessa. L'Esercito Messicano mantiene acquartierato nella zona ribelle migliaia di uomini. I pattugliamenti sono costanti. Tuttavia, né questa presenza né quella dei diversi corpi di polizia sono riusciti disarticolare la resistenza.

 

Tra le conseguenze immediate che l'insurrezione zapatista ha avuto per il movimento sociale, c'è quella di aver costruito una visione di ciò che è possibile raggiungere con la lotta, molto più ampia di quella esistente fino al 1994. Il margine di azione statale è minore, e maggiori sono le concessioni che deve fare alle organizzazioni. Anche se non sempre lo sanno né ne approfittano, i movimenti indipendenti hanno oggi uno spazio molto più ampio per il loro sviluppo.

 

Dal 1994, quando si stabilì la Convenzione Nazionale Democratica, gli zapatisti hanno convocato diverse iniziative per organizzare e offrire un canale allo scontento nazionale. Nella maggioranza dei casi hanno proposto che fossero altri a guidarle. Fino all'Altra Campagna nessuna ha avuto successo: sono tutte naufragate in mezzo alle dispute interne di potere delle diverse personalità e correnti di sinistra. L'Altra Campagna aspetta ancora la grande prova del fuoco. E' ancora pendente la diffusione di un programma nazionale di lotta e la dimostrazione di fino a dove sono arrivate le reti di solidarietà ed azione costruite durante il cammino.

 

Gli zapatisti mantengono grandi simpatie nel mondo indio, tra i giovani, tra i contadini poveri ed i coloni urbani. Al contrario, l'appoggio di cui godevano tra importanti settori del mondo intellettuale è svanito. La solidarietà che qualche volta hanno raccolto tra ampie frange della sinistra di partito si è trasformata in decisa avversione. Molte delle ONG che qualche volta sono state vicine alla loro causa si sono ora allontanate.

 

L'insurrezione del 1994 rianimò e stimolò la formazione di importanti movimenti sociali rivendicativi e di opposizione. Per anni l'EZLN è stato il catalizzatore delle proteste sociali di diversissimo segno al di fuori della sua area di influenza diretta. Oggi questa funzione sembra essere giunta alla fine. Gli zapatisti sembrano aver privilegiato la costruzione delle proprie forze. Importanti movimenti politici e sociali fuori della sua orbita di ascendenza non hanno meritato, da parte sua, espressioni esplicite di solidarietà.

 

Gli zapatisti hanno tracciato molto chiaramente una linea di separazione tra i loro amici e chi non lo è, compresi attori di sinistra molto importanti. Una parte importante dei loro vecchi alleati del passato ha smesso di esserlo per diverse ragioni. Il comportamento dei legislatori del Partito della Rivoluzione Democratica (PRD) nell'approvazione della legge indigena, le reiterate pratiche repressive del governo perredista del Chiapas e la presenza di connotati cacicchi nelle sue file hanno chiuso le porte a qualsiasi collaborazione con la classe politica che si proclama progressista. Anche se hanno denunciato la frode di cui è stato oggetto, gli zapatisti si sono chiaramente dissociati dalla campagna elettorale di Andrés Manuel López Obrador e non hanno espresso una posizione ufficiale sul movimento a difesa del petrolio.

 

Le difficili condizioni della loro lotta e la disciplina militare con la quale agiscono li porta, a volte, a giudicare severamente molti dei loro amici ed alleati. L'enorme complessità della lotta sociale nel paese non è sempre stata inserita nelle loro decisioni politiche.

 

Come è successo molte volte dal 1994, c'è chi ora assicura che i ribelli non hanno più impatto nel paese. L'esperienza mostra che chi afferma questo si sbaglia. I ribelli sono tornati al centro della politica nazionale con successo più di una volta. Sebbene alcune delle loro definizioni politiche possano essere state sbagliate, contano su un capitale etico enorme che conferisce loro credibilità e capacità di convocazione. 

 

Lo zapatismo rappresenta una rottura formidabile con i vecchi modi di fare politica che, nonostante il trascorrere degli anni, conserva la sua freschezza. A 25 anni dalla fondazione dell'EZLN il suo orizzonte è qui e continuerà a farsi sentire.

 

(Traduzione "Maribel" – Bergamo)

Martedì 18 novembre 2008 16:40 Gaza - Arrestato Vittorio Arrigoni e due internazionali

Gli osservatori erano a bordo di un peschereccio palestinese

Nella mattinata di oggi sono stati sequestrati tre attivisti internazionali e quindici pescatori palestinesi.
Si tratta di un operazione illegale della Marina Israeliana all'interno delle azioni di provocazione contro i pescatori palestinesi di Gaza.
Immediata la presa di posizione del Free Gaza Movement che invita tutti a fare pressione sulle Autorità Isrealiane e le Ambasciate.

Comunicato del Free Gaza Movement
Quindici pescatori palestinesi insieme a tre internazionali sono stati fermata e arrestati nelle acque palestinesi dalla marina Israeliana. Stavano pescando a 7 miglia dalla costa di Deir Al Balah, chiaramente nelle acque di Gaza e dentro i limiti di pesca sancii dagli Accordi di Osla del 1994. I pescatori e gli osservatori dei diritti umani internazionali sono stati trasfriti in tre barche diverse sulla nave da guerra israeliana. Altr pescatori palestinesi hanno raccontato che tre barche hanno poi preso il mare dalla nave da guerra dirigendosi a nord.
I tre internazionali sono Andrew Muncie scozese, Darlene Wallach americana e Vittorio Arrigoni italiano. Le ambasciate inglese, americana e italiana sono state contattate e sanno del sequestro Chiamate il Ministro di Giustizia Israeliano al +972 26 46 66 66 e dichiarate la vostra condanna a questa azione illegale fatta dalla Marina Israeliana.
Chiamate le ambasciate a Gerusaelmme per far presente che molti dicono che è ora di dire basta alle persecuzioni illegali di Israele.

Stephen Brown, UK Consulate +972 25 41 41 00
U.S. Consulate General + 972-2-6227230
Luigi MATTIOLO, Italian Ambassador +972 3 5104004
CONTACT:
Caoimhe (Gaza) + 972 598 273 960
Donna (Gaza) + 972 598 836 420
Fida (Gaza - Arabic) – + 972 599 681 669
ISM Media Office - + 972 2-2971824

http://it.youtube.com/watch?v=tu8lGTPaMzk&eurl=http://www.globalproject.info/art-17901.html

http://it.youtube.com/watch?v=tu8lGTPaMzk

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